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JESI Demolizione vecchio ospedale, Animali: «Ragionare sulla ricostruzione»

«La crisi del 2008 e il covid-19 hanno mutato completamente le prospettive»

JESI, 5 maggio 2020 – L’emergenza sanitaria ha lasciato al palo i lavori pubblici, uno stop che potrebbe essere il momento giusto per ragionare sul da farsi.

Samuele Animali

Samuele Animali (Jesi in Comune)

Samuele Animali, della civica Jesi in Comune, pensa al vecchio ospedale di viale della Vittoria.

«Viviamo in un altro mondo rispetto a quando sono stati approvati i primi progetti. La crisi del 2008 e il covid-19 hanno mutato completamente le prospettive. Se già in passato si poteva dubitare dell’opportunità di realizzare “parcheggi, attività commerciali e residenziali, e locali per il terziario”, proporre una cosa del genere in un momento come questo sembra una freddura. Se l’abbattimento può senz’altro procedere, la fretta nella ricostruzione sarebbe la cosa peggiore».

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Il consigliere di opposizione teme che la strada intrapresa da Comune e Asur sia quella della «privatizzazione di un bene pubblico che ha avuto origine dalle donazioni fatte per le opere di carità e dai beni delle Confraternite, quella di Santa Lucia, in particolare».

La demolizione rappresenta comunque un’opportunità: «Da tempo e da più parti si è proposto di trasformare l’isolato compreso tra il Viale e il Corso per esempio in un campus scolastico dotato di  spazi sportivi e di servizi  per lo studio, per la creatività e per incontrarsi, sia all’aperto che al chiuso; a supporto delle molte scuole situate nei paraggi e dell’Istituto scolastico che potrebbe trovare casa nella parte storica dell’ex Fatebenefratelli, che potrebbe essere opportunamente ristrutturata dall’Amministrazione provinciale, che attualmente paga salati canoni di locazione».

 

Oltre a spazi per la sosta e attività commerciali, l’idea è di destinare la parte residenziale in strutture dedicate «ad anziani parzialmente autosufficienti, approfittando della centralità della stessa, che evita l’isolamento e mantiene queste persone al centro della vita pubblica».

La proposta andrebbe a interessare anche la viabilità sia di auto che di biciclette: «Si tratta anche di ripensare la forma e la vita delle città, redistribuendo gli spazi, aprendo piazze e vie pedonali, promuovendo una mobilità sostenibile e degli orari articolati in maniera tale da evitare affollamento, ressa, caos. È il momento di ricostruire e di immaginare».

(e.d.)

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