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Cronaca

Jesi Due chiese diverse ma un unico grande abbraccio per Cinzia e Sabina

A Santa Maria del Piano l’addio a Cinzia Ceccarelli e a San Giuseppe l’ultimo saluto a Sabina Canafoglia

di Redazione

Jesi, 13 ottobre 2022Due chiese diverse ma un unico grande abbraccio per salutare Cinzia, 58 anni, e Sabina, 51, accomunate da uno stesso, tragico destino.

Due chiese che non sono riuscite a contenere, i tanti, tra amici, conoscenti, colleghi di lavoro, e tra questi anche Sabrina e Matteo, scampati all’incidente, che hanno voluto stringersi attorno ai familiari.

Stringersi al loro immenso dolore per queste morti piombate in una sera di ottobre quando le due donne stavano rientrando a casa dal lavoro in quell’auto impazzita finita in un canale.

L’addio a Cinzia Ceccarelli a Santa Maria del Piano

«Nella morte esce fuori la verità degli affetti più veri – ha esordito don Federico Rango durante l’omelia -. Nella morte di Cinzia troviamo un rinnovato grido alla vita, lo dimostra la presenza di tanti amici a salutarla. Non vi chiedo di negare il dolore: soprattutto in una morte così dobbiamo avere lo spazio necessario per rielaborarlo. Ma vi chiedo di guardare all’orizzonte dell’eterno, di credere nella resurrezione. Vi chiedo di credere attraverso la fede nelle relazioni e nell’affetto tra voi, amici di Cinzia, che potete darvi conforto».

«Pensiamo alla morte di Cinzia come alla stagione dell’autunno, vediamo il paesaggio spogliarsi per ritornare a fiorire in primavera. Così Cinzia fiorirà nel giardino del Signore. Dobbiamo credere nell’affetto che ci ha lasciato, conservare i bei momenti vissuti con lei, affinché il suo ricordo resti vivo dentro di noi. Non siate arrabbiati, riconciliatevi con la vita per viverla sino in fondo, affinché la morte vi trovi vivi, pieni di gioia e amore».

Non potevano mancare i  saluti degli amici e dei colleghi di lavoro.

«Siamo qui a ricordare la bella persona che eri, le difficoltà della vita non ti hanno inaridita ma sempre tirato fuori una risata, il coraggio e la grinta. Una ragazza dal cuore d’oro. Come faremo senza di te? Sarai sempre nei nostri cuori e un giorno saremo di nuovo insieme. Cinzia canta per noi dal Paradiso».

«Ti penserò sorridendo, per l’onore di averti conosciuta. Conserverò i ricordi dei balli, delle risate, delle canzoni cantate insieme. Canta anche da lassù Cecca, ridi e canta con Paolo».

All’uscita dalla chiesa l’ultimo saluto delle amiche che le hanno cantato La mia poesia di Renato Zero.

L’addio a Sabina Canafoglia a San Giuseppe

«Nel silenzio si riesce a cogliere un barlume di speranza in frangenti della nostra vita che ci sfuggono totalmente».

Così don Cristiano Marasca che ha officiato il rito funebre insieme al parroco don Giuliano Fiorentini e al vice don Luigi Reccia.

«È da vecchi che si dovrebbe morire – ha detto nell’omelia – sentiamo quanto avvenuto come un grande torto e una grande ingiustizia perchè non è accaduto quello che dovrebbe accadere, che una mamma stia accanto ai suoi figli, al marito».

Qual è il senso?

«Non c’è un senso per noi se non guardiamo alla nostra esistenza da un piano diverso. Avere fede crea fiducia in colui che è il creatore della vita e nell’accettare i progetti di Dio. Anche se il senso a noi sfugge».

È stato lo stesso sacerdote a leggere poi un pensiero dei familiari rivolto a Sabina a lui lo hanno affidato il marito Andrea e i due figli Chiara e Davide.

«Senza di te tutto è diverso – ha scandito tra l’altro don Cristiano -, ci manca tutto di te. Un vuoto dentro che sarà incolmabile e quando ascolteremo le canzoni del tuo gruppo, i Nomadi, non potremo che pensarti».

Don Cristiano, rivolto ai familiari ha concluso citando le scritture: «”Non ti ho detto che se crederai vedrai la gloria Dio? ” . Vorrei che per voi fossero vere queste parole del Vangelo».

Anche una collega ha voluto ricordare Sabina sottolineando come «ti chiedevamo sempre consigli, eri una grande collega, una grande moglie e una grande mamma».

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