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JESI Elezioni regionali: Lindita Elezi con la Lega di Salvini

«Lo faccio perché occorre avere il coraggio di cambiare»

JESI, 8 agosto 2020 – Correrà alle elezioni regionali del prossimo settembre Lindita Elezi con la lista Lega Salvini per le Marche. Ex consigliera comunale nei banchi della maggioranza, è stata anche capogruppo per due anni della civica Patto x Jesi.

«Ho trovato nella Lega attenzione ai temi del civismo che da sempre mi contraddistinguono – fa sapere -. La Lega mi ha dato ampio spazio e libertà per rappresentare gli interessi degli italiani. Sono convinta che si possa cambiare iniziando dalla gente comune e dai cittadini di base: artigiani, commercianti, imprenditori e professionisti, pensionati, giovani, minori e disabili, in una sola parola gli italiani».

Lindita Elezi, detta Linda, è nata nel 1971, quinta figlia di un ufficiale dell’esercito.  Lavora come infermiera all’Asur Marche Area Vasta 2 a Jesi – Dipartimento di Prevenzione.

«Grazie al mio lavoro sono da sempre particolarmente attenta ai problemi della tutela della salute di madri lavoratrici, apprendisti, minori e disabili – spiega la candidata -. Dal 2015 sono Commissaria per le Pari Opportunità della Regione Marche. Mi sono battuta per l’assunzione di persone disabili all’Asur, anche se gli amministratori non hanno mai voluto dare spazio a questa iniziativa. Le istituzioni sono state molto lontane dalla realtà di tutti i giorni e non sono partiti dai problemi della gente».

L’impegno in particolare sulla sanità, volto a «reintegrare quei servizi che negli ultimi anni sono stati chiusi. Le strutture sanitarie sono state tagliate per motivi economici che si sono trasformati in mancanza di risposte. Penso a Jesi, Fabriano, Chiaravalle e Senigallia e tanti centri dell’entroterra che si sono visti chiudere i servizi. Le liste d’attesa che si prolungano in tempi vergognosamente lunghi».

Sul mondo del lavoro la candidata evidenzia lo stato di difficoltà dei piccoli imprenditori, degli artigiani e degli operatori del turismo: «Ora con il covid rischiamo di perdere una parte importante del lavoro. La Regione è lontana dai loro bisogni e finora non ha dato risposte».

Focus anche sull’entroterra: «Occorre sburocratizzare, responsabilizzare i tecnici che dovrebbero avere più poteri e velocizzare le decisioni. Il nostro entroterra, dopo il sisma, si è spopolato ed il tessuto sociale rischia di non essere più ricostruito. Si tratta di una ferita che dobbiamo subito colmare».

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