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JESI Emergenza e scuola, il professor Sergio Cardinali: «Non perdere il contatto»

Sergio Cardinali

In questi giorni così difficili «il legame non deve interrompersi tra docenti e studenti»

JESI, 27 marzo 2020L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo pesa su tantissimi fronti, tra questi c’è sicuramente la scuola.

Sergio Cardinali

Docenti e dirigenti scolastici stanno facendo un grande lavoro di didattica a distanza, consentendo a studenti e studentesse di non restare indietro e seguire le lezioni in maniera digitale.

Certo, le difficoltà non mancano sia per il corpo docente che per gli allievi e le allieve, e le famiglie, ma l’impegno da parte di tutti per superare al meglio questo periodo non manca. «La didattica a distanza non è certo la soluzione – commenta Sergio Cardinali, professore di musica alla media Leopardi – ma è l’unica strada in questo momento anche perché non sappiamo ancora quando potremo tornare a scuola. Certo non è l’aula ma non possiamo fermare tutto: questi strumenti ci servono soprattutto per stare vicino ai ragazzi».

Una modalità questa delle lezioni a distanza non semplice anche tecnicamente: «Non è facile per noi insegnanti, non lo è per i ragazzi e le famiglie: abbiamo imparato ad usare mezzi che prima non conoscevamo e con il passare del tempo ci siamo calibrati. Eravamo pieni di strumenti come pc, table, computer che utilizzavamo per le stupidaggini e ora invece per le cose serie. Io, come gli altri colleghi e colleghe con i quali ci sentiamo spesso e ci scambiamo consigli, facciamo videolezioni, organizzeremo dei live per parlare con loro e riceviamo i lavori che vengono svolti: l’altro giorno un ragazzo per farmi ascoltare la sua prova mi ha mandato un video in cui oltre a lui suonavano il padre e il fratello. Un momento molto bello soprattutto dal lato umano: i genitori vedono quello che apprendono i figli a scuola e possono avere contatti con noi, cosa che prima avveniva solo con i colloqui».

scuola musicale Pergolesi

La scuola musicale Pergolesi

L’impegno viene ricambiato da studenti e genitori: «Inizialmente, forse, era stata presa come una vacanza mentre adesso, secondo me, c’è più consapevolezza, si è capito che occorre darsi da fare. I ragazzi li vedo e li sento tranquilli. Le famiglie ci chiedono di interagire con gli studenti e si interessano a quello che fanno, prima non c’era il tempo di farlo: sentirsi è importantissimo, il legame non deve assolutamente interrompersi. Tutti in questo momento ci stiamo mettendo in discussione le critiche e i commenti li lasciamo a dopo».

Il bicchiere bisogna vederlo mezzo pieno: «Penso che alla fine di questa situazione sapremo ridare senso e valore all’istituzione scolastica e a quello che facciamo nella vita». Insegnante anche alla scuola musicale Pergolesi, Sergio Cardinali mantiene i contatti anche con quegli allievi: «Ci sentiamo via Skype: certo è diverso ma è pur sempre un modo per restare in contatto».

Eleonora Dottori

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