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JESI EMERGENZA IDRICA NEL FIUME ESINO, RIPA BIANCA LANCIA L’ALLARME

Portata ridotta della metà e «se andiamo avanti così la prossima estate sarà tragica», sottolinea il direttore della riserva naturale David Belfiori

JESI, 5 aprile 2019 – Poca, anzi pochissima acqua scorre nel fiume Esino. A lanciare l’allarme è la Riserva di Ripa Bianca.

Un’emergenza idrica che preoccupa non poco: «Marzo è il mese in cui dovrebbe scorrere più acqua nel fiume – spiega David Belfiori, il direttore della Riserva -. Ciò perché con la fine dell’inverno la neve che si scioglie e le piogge dovrebbero riempire il corso d’acqua». Ma così non è stato. In media, fino al 2012 il fiume registrava una portata dai 20 ai 30 metri cubi di acqua al secondo, mentre negli ultimi anni si è ridotta della metà.

«Abbiamo effettuato una misurazione anche nei giorni scorsi – continua Belfiori -. L’acqua è la metà di quella che c’era in passato. Se andiamo avanti così questa estate sarà tragica». Le rilevazioni sono state effettuate a fine marzo «con il geologo Andrea Dignani il 29 marzo abbiamo misurato la portata dell’Esino alla Riserva di Ripa Bianca. Risultato: 10 metri cubi al secondo, al di sotto della portata media annuale di 16 metri cubi al secondo. Dato preoccupante per la poca quantità di acqua in un mese dove ci dovrebbe essere il massimo della portata, normalmente il doppio come dimostrato dalle serie storiche della portata media a Moie: marzo dal 2005 al 2011, 20 metri cubi al secondo, mentre dal 2012 e 2014 tra i 9 e 14 metri cubi al secondo, in linea con l’ultima rilevazione».

David Belfiori

 

A questo problema si collega anche la diminuzione di pesci nel fiume: «La scarsa presenza di pesci e di relativespecie è dovuta a questo e ad altri fattori. Tra questi sicuramente l’inquinamento: la massa inquinante può essere anche la stessa del passato ma se l’acqua è poca sarà più concentrata, con ovvie e negative conseguenze per la fauna».

I monitoraggi effettuati nel fiume sono stati eseguiti dall’Arpam che conferma un trend in forte diminuzione anche in altre stazioni come Castelbellino e La Chiusa. «Una delle questioni è che l’Esino ha numerose “briglie” che prendono acqua dal fiume per vari usi. Questo è uno dei motivi per cui diminuisce, poi c’è la siccità che è sempre più frequente e ce ne accorgiamo tutti». Ripa Bianca e il Cotratto di fiume hanno segnalato le criticità e la Regione ha legittimato le preoccupazioni.

Ora che l’ambiente sembra essere tornato all’attenzione della collettività è il momento giusto per individuare le priorità. Bene combattere la plastica ma le condizioni dei corsi d’acqua dimostrano, ancora una volta, che essi sono un bene prezioso del quale non ci si sta occupando abbastanza.

«Cerchiamo di ridurre gli sprechi – conclude Belfiori -. Utilizziamo l’acqua di Gorgovivo per usi legati alla sua potabilità».

(e.d.)

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