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Cronaca

JESI Eredità Cesarini, Aniep e la Onlus: sordi alle nostre richieste

ex giuseppine piazza pergolesi jesi

Altro intervento in merito alla realizzazione delle ultime volontà dell’ex assessora ai servizi sociali: chiamati in causa Comune, Asp e curatore testamentario

JESI, 5 aprile 2021Daniela Cesarini Onlus e Aniep animano il dibattituto cittadino sull’eredita di Daniela Cesarini indirizzata dal Comune verso una struttura, individuata nel complesso delle ex Giuseppine, che si affaccia su Piazza Pergolesi.

daniela cesarini
Daniela Cesarini

«Nell’incontro con i rappresentanti comunali del 2 febbraio scorso abbiamo posto un particolare accento sul concetto di abitabilità che il progetto doveva rappresentare per poterlo vivere in modo agevole, sicuro, piacevole – spiegano Aniep e la Onlus -. Un progetto con poche barriere, adatto ad una utenza la più estesa possibile, per non ostacolare la capacità di nessuna persona; Daniela l’avrebbe potuta definire pure una casa democratica, adatta ai diversi tipi di autosufficienza, a 360 gradi, con soluzioni non
discriminanti piuttosto unificatorie
».

Occasione nella quale avevano fatto rilevare alcune criticità presenti nella struttura individuata.

«Avevamo indicato gli ostacoli, i dislivelli da togliere, gli elementi da rimuovere e quelli da inserire; come avevano suggerito i tipi di arredi, i complementi, le soluzioni impiantistiche, il cambio di elementi costruttivi, gli interventi sulla sicurezza e via dicendo. Il tempo avaro dell’incontro non aveva permesso di rappresentare osservazioni ulteriori, in particolare sulla disposizione delle finestre a piano terra, lungo una via dal traffico sostenuto con davanti una scenografia di alte abitazioni e una visibilità sul vivere fuori limitata…o ancora svolgere approfondimenti su altri aspetti riguardanti nuovi spazi e luoghi di aggregazione anche per impiegare il plafond testamentario che rimaneva da utilizzare. L’impegno per una nuova convocazione, a distanza di due mesi da quell’incontro, che ancora non è arrivata».


Nel frattempo il confronto istituzionale di fine marzo sulla eredità Cesarini «ha aperto nuovi scenari su un modello organizzativo residenziale pubblico di ospitalità, che escluderebbe i disabili in carrozzina dalla platea degli utenti della Casa famiglia Daniela Cesarini. Una scelta che ha visto nella parte di attivi sostenitori il Comune, l’Asp, il Curatore testamentario».

(e.d.)

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