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Cronaca

JESI EREDITÀ CESARINI: «NIENTE PASSI FALSI, LO DOBBIAMO A DANIELA»

Per “Jesi in Comune” necessario «il coinvolgimento, dopo la redazione del progetto preliminare e prima del definitivo, dei familiari e della onlus che ne porta il nome»

JESI, 27 dicembre 2019 –  Una soluzione condivisa all’unanimità per dare attuazione alle volontà di Daniela Cesarini, ex assessora comunista e disabile, che ha donato tutto al Comune di Jesi per realizzare una casa famiglia per disabili soli.

Jesi in Comune

Il gruppo di opposizione Jesi in Comune

La discussione mell’ultimo Consiglio comunale pre natalizio, si è incentrata sulla destinazione di una parte del complesso delle ex Giuseppine che affaccia su Piazza Pergolesi, da destinare al progetto “Dopo di noi” secondo le volontà della Cesarini.

«La scelta dell’Amministrazione comunale di acquistare a tal fine una porzione dell’immobile denominato “complesso San Nicolò”  – spiega il gruppo di opposizione Jesi in Comune -, senza aver prima in mano un progetto preliminare sulla fattibilità dell’opera, non solo in senso urbanistico, ma che fosse conforme alle linee guida regionali, ci era sembrata un po’ avventata, anche perché non condivisa con i familiari e con l’associazione che porta il nome della jesina».

L’esigenza dunque di valutare ulteriormente le potenzialità della struttura di Piazza Pergolesi ha portato il Consiglio ad approvare una soluzione unitaria: «Abbiamo presentato una risoluzione che ponesse il problema  – continua Jesi in Comune – non perché contrari a prescindere a quella scelta, ma perché, ad oggi, impossibilitati a valutarne le potenzialità. Una risoluzione che abbiamo di buon grado accettato di ritirare per condividere, tutti insieme, un documento che avallasse l’acquisto previsto in delibera, ma solo a seguito di formale documentazione da acquisire che prevedesse il coinvolgimento, dopo la redazione del progetto preliminare e prima del definitivo, dei familiari e delle associazioni in grado di dare il loro costruttivo contributo in questo ambito, a partire proprio dalla onlus Daniela Cesarini Liberamente. Lo dobbiamo alla città e, soprattutto, a Daniela».

(e.d.)

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