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JESI ERO GIULIODORI: “PER VINCERE LE AMMINISTRATIVE SERVE UNA SINISTRA ALL’ALTEZZA DELLA PROPRIA STORIA”

“Al momento manca il candidato che raccolga una proposta unitaria”

JESI, 3 gennaio 2017 – “Sono qui, oggi, per rivolgere un appello: non è possibile che a Jesi non ci sia una componente di sinistra che sia in grado di partecipare con buone possibilità di vittoria alle prossime elezioni amministrative di primavera”.

Ero Giuliodori, indicato tra i possibili candidati del Pd alla poltrona di Sindaco, un merito, comunque, ce l’ha in questa situazione ondivaga all’interno del partito: capacità di analisi e sintesi che ti butta lì, senza colpo ferire. All’apparenza.

Situazione che, nel panorama generale, ha visto già la discesa in campo del primo cittadino uscente, di Forza Italia e della Lega con propri candidati.

Il suo discettare sulle cose è lucido e attuale come non mai. Vale a dire, gli altri stanno partendo e noi stiamo ancora sfogliando la margherita: primarie sì, primarie no.

Appuntamento all’Imperiale, conferenza stampa senza fronzoli e si va subito al dunque.

“Nello scorso maggio era emerso il mio nome e i miei paletti sono stati subito chiari: disponibile se la mia figura rappresenta un momento unitario e un punto di riferimento in grado di compattare tutta la sinistra jesina, anche quella d’area rappresentata da forze sociali, culturali e sindacali”.

Poi il referendum, il suo schierarsi per il No, che non ha contribuito a creargli consensi nel partito, il silenzio venutosi a creare all’indomani dei risultati: “A Jesi non si è più discusso di quello che è successo, e ciò lascia sconcertati“.

Al tirare delle somme, per Giuliodori manca “il saper fare un passo indietro in favore di uno sforzo di generosità su un programma condiviso per proporre una sinistra all’altezza della propria storia“.

E un candidato che raccolga e sia portatore di questa proposta unitaria.

“Le primarie vanno bene se a monte c’è una strategia politica”

Le beghe e i personalismi vanno messi da parte, quindi, anche perché le tanto acclamate – da una parte – primarie “vanno bene se a monte c’è una strategia politica, altrimenti dividono, prevale fatalmente l’aspetto personale. Ecco il senso del passo indietro, come è già avvenuto in passato proprio a Jesi. Mettersi insieme significa salvaguardare il nostro sistema sociale facendo politiche di sinistra che comportano la redistribuzione del reddito. Altro che le attuali divisioni all’interno della Casa del Popolo, divisioni che servono soltanto ad alcuni gruppi di potere“.

Quieta non movere… – non agitare ciò che è calmo – è il motto al quale si stanno rifacendo i vertici sovracomunali – sottolinea Giuliodori – considerando la situazione cittadina del Pd ma “Jesi è da sempre capoluogo morale della provincia e non è persa per la sinistra se saprà dare risposte adeguate alle sofferenze che ci sono, ricavate dallo studio di Nomisma, affidato proprio dall’attuale Amministrazione, sulla situazione della città. Come la disaffezione dei giovani al territorio, gli elevati livelli di disoccupazione, le difficoltà d’impresa, rapporti istituzionali ingessati, difficoltà d’integrazione degli stranieri, poco sviluppo nei settori avanzati e tecnologici”.

“Il candidato deve essere una figura apprezzata da molti, anche da chi di sinistra non è”

...Et mota quietare ma calma ciò che è agitato – , dunque, non fa parte del sentire di Giuliodori che piuttosto punta a un fervore d’iniziative con una strategia comune, scevra da lotte intestine che non portano – e lo si è visto – da nessuna parte.

“La lista civica Jesi in Comune – afferma – è un fatto positivo, ci sono molti giovani con istanze diverse dalla sinistra storica ma egualmente condivisibili, come attenzione all’ecologia e ai servizi sociali, e le alleanze vanno trovate nel comune denominatore di una sinistra unita e, per questo, forte“.

Il profilo del candidato che possa avere possibilità di successo?

Provenire dal mondo della sinistra, apprezzato anche da chi di sinistra non è, in grado di dare alla città garanzie di poter amministrare bene”.

Che sia lui o un altro poco importa. La ricetta è questa.

Ero Giuliodori è insegnante di scienze giuridiche ed economiche all’Istituto Tecnico Pietro Cuppari di Jesi. Ha alle spalle una lunga militanza politica e amministrativa in città. Dal 1985 al 1994 è stato consigliere comunale nelle file prima del PCI e poi del PDS. Dal 1987 al 1990 ha ricoperto il ruolo di assessore al Personale e al Traffico, dal ’92 al ’94 ha assunto la delega alla Cultura.

Di nuovo eletto in consiglio comunale nel 2002, ha avuto la delega al Personale fino al 2005, quando si è dimesso in seguito al contrasto sulla nomina e il contratto oneroso del general manager. Attualmente Giuliodori è iscritto al Pd. Per il Partito Democratico nel 2012 ha corso alle Primarie per le elezioni politiche raggiungendo un ottimo risultato a livello personale. Fa parte del direttivo provinciale dell’Anpi e dell’Istituto Gramsci Marche.

 

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