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Cronaca

Jesi Ex Caterpillar-Imr: accordo raggiunto

I sindacati: «Grazie alla mobilitazione dei lavoratori e al Ministero è stato possibile garantire la continuità produttiva e occupazionale»

Jesi, 11 maggio 2022Passaggio di testimone tra ex Caterpillar e Imr: proprio questa mattina è stata depositata l’ultima firma che, di fatto, ha sancito il lieto fine a una vicenda che era partita nel peggiore dei modi, ossia con il manager Jean Mathieu Chatain che, megafono in mano, aveva annunciato centinaia di licenziamenti senza preavviso, una manciata di giorni prima dello scorso Natale.

Ai fronte della chiusura del sito voluta dalla multinazionale americana, si continuerà invece a produrre senza dover rinunciare al salario e ai diritti.

«Dopo oltre cinque mesi, si è conclusa con un accordo sindacale definitivo e la conciliazione individuale di oltre 100 lavoratori, la delicata vertenza Caterpillar, che nello scorso dicembre aveva deciso la chiusura dello stabilimento di Jesi e il conseguente licenziamento di 189 lavoratori oltre ai contratti a termine presenti – commentano Mirco Rota, Fiom nazionale e Tiziano Beldomenico, segretario regionale Fiom Cgil .- Grazie alla mobilitazione dei lavoratori e al lavoro svolto dal Ministero dello Sviluppo economico è stato possibile garantire la continuità produttiva e occupazionale dei lavoratori attraverso l’individuazione di un soggetto industriale, la società Imr-lndustriale Sud, società operante nel settore automotive, con diversi stabilimenti sia in Italia che in Europa».

L’operazione, definita attraverso un accordo sindacale, garantirà con l’avvio del nuovo progetto industriale a decorrere dal prossimo mese di giugno e dal punto di vista occupazionale, la piena salvaguardia occupazionale per tutti i lavoratori Caterpillar che volontariamente decideranno di passare alla società Imr, nonché il diritto di precedenza per coloro che erano occupati con un contratto di lavoro in staff leasing.

«Dal punto di vista normativo ed economico l’accordo prevede: il mantenimento del Ccnl dell‘industria metalmeccanica; il passaggio dei lavoratori alla nuova società Imr senza soluzione di continuità con il mantenimento dell’anzianità maturata ai fini contrattuali e di legge (mantenimento dell’art. 18 in materia di licenziamento); il mantenimento del livello di inquadramento e degli scatti di anzianità maturati; il riconoscimento di un importo pari a 7.500 euro a seguito della conciliazione individuale; il mantenimento del servizio mensa alle precedenti condizioni economiche previste; la corresponsione del Tfr maturato; la definizione di un nuovo Premio di Risultato il cui importo non potrà essere inferiore a 1.500 euro annui; mantenimento del cosiddetto “premio fisso” del valore di circa 100 euro al mese per ciascun lavoratore, del superminimo individuale per i lavoratori operai e dei superminimi individuali per i lavoratori impiegati nella misura del 50% con una soglia minima garantita pari a 150 euro al mese; l’anticipazione del trattamento di cassa integrazione straordinaria da parte dell’azienda. Le condizioni economiche previste dall’accordo si applicheranno anche alle eventuali nuove assunzioni».

caterpillar

Inoltre, l’accordo prevede «una sorta di penale nei confronti di Imr qualora nel periodo di 36 mesi a decorrere dal passaggio dei lavoratori (giugno 2022), non dovesse realizzare gli impegni industriali previsti e concordati e quindi a non cessare il rapporto di lavoro per ragioni economiche per il medesimo periodo. La penale prevede il riconoscimento nei confronti dei lavoratori in caso di violazione dello stesso vincolo, da un minimo di 6 mensilità (in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo) fino a un massimo di 30 mensilità per il mancato rispetto degli impegni assunti da Imr».

Dopo diversi mesi di trattativa la vicenda Caterpillar trova una sua positiva conclusione.

«Il sito di Jesi continuerà ad essere un sito industriale con produzioni diverse ma comunque in grado di salvaguardare tutti i posti di lavoro e in futuro di prospettare la possibilità di altre assunzion. – ribadiscono Rota e Beldomenico -. Lavoratori a cui è stato salvaguardato quasi tutto il loro stipendio maturato negli anni nonché i diritti normativi pregressi. Questa vertenza grazie alla determinazione dei lavoratori è un importante risultato che dimostra il fatto che anche quando una multinazionale decide di chiudere un sito, si possono trovare soluzioni concordate per continuare a lavorare e produrre senza rinunciare a diritto e salario».

Venerdì mattina, 13 maggio, davanti ai cancelli dello stabilimento di via Roncaglia si festeggia. Proprio in quello spazio dove per settimane c’è stato il presidio tenace dei lavoratori che non si sono mai arresi.

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