Segui QdM Notizie
;

Cronaca

JESI Fase 2: al parco non si va al cimitero invece sì

Emergenza Covid: i ricoverati nel Comune di Jesi sono 18, 110 le persone in isolamento, 70 i positivi

JESI, 2 maggio 2020 – Nella videoconferenza di stasera il sindaco Massimo Bacci e il comandante della Polizia Locale, Cristian Lupidi, hanno illustrato il Dpcm del 26 aprile e le ordinanze del governatore Luca Ceriscioli.

In attesa che il Dpcm diventi decreto legge, queste le fondamentali direttive del Governo e della Regione circa la Fase 2 in avvio da lunedì 4 maggio.

L’introduzione del sindaco Massimo Bacci: la chiusura dei parchi cittadini

«Mi auguro che molti dei cittadini possano tornare a lavorare – inizia il Sindaco -, da lunedì possiamo finalmente passeggiare a piedi e in bicicletta, fare sport all’aria aperta e incontrare i nostri congiunti».

«Le ordinanze comunali firmate oggi prevedono anzitutto la riapertura dei cimiteri cittadini, ma la raccomandazione resta sempre quella di evitare assolutamente assembramenti. Quanto ai parchi e giardini pubblici, il Dpcm è molto stringente: le aree adibite al gioco dei bambini sono interdette e non è consentita attività ludica o ricreativa. Inoltre, ne vieta l’accesso qualora i Comuni non possano controllare gli stessi accessi e verificare con rigore l’assenza di assembramenti. Poiché il nostro Comune al momento non può offrire queste garanzie, i parchi rimarranno chiusi fino al 17 maggio. Durante questo periodo, cercheremo di progettare un utilizzo degli spazi pubblici in genere che tenga conto delle disposizioni ministeriali e permetta in futuro ai cittadini di vivere parte della giornata all’interno dei parchi stessi. L’organizzazione non sarà fine a se stessa, e sarà condotta nel rispetto dell’ambiente e quindi della salute dei cittadini».

Le cerimonie religiose consentite sono quelle funebri, da tenersi esclusivamente con congiunti e un massimo di 15 persone – in verità c’è stato un lapsus nella comunicazione, in quanto nel video si parla di 5 – , preferibilmente all’aperto e con protezione delle vie respiratorie e rispetto della distanza droplet.

«Se vogliamo evitare una recrudescenza del virus, dovremo rispettare in maniera assoluta le prescrizioni del Ministero della Salute e la presidenza del Consiglio dei Ministri. Il virus a Jesi è presente, perciò sta a noi con i nostri comportamenti far scendere la curva dei contagi fino allo zero. I ricoverati nel Comune di Jesi, infatti, sono 18. Le persone in isolamento sono 110, di cui 70 positive al Covid».

«Contiamo nell’alto senso civico dimostrato finora, che sono sicuro sarà applicato anche nell’immediato futuro».

Dpcm, il riassunto del comandante della Polizia Locale, Cristian Lupidi

Come ricorda Lupidi, la Fase 2 è quella della convivenza con il virus, «convivenza – specifica -, ovvero controllo ancor più rigoroso e puntuale delle condizioni di diffusività».

«La novità del 4 maggio è in breve la seguente – spiega il comandante -. Non sarà più previsto il divieto generalizzato di spostarsi o trasferirsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un Comune diverso da quello di residenza. Le già note comprovate esigenze lavorative, motivi di salute e necessità, sono da lunedì condizioni sufficienti per spostarsi all’interno del territorio regionale. Per stato di necessità, inoltre, si intenderà ora anche l’incontro con i congiunti, sempre però a condizione che venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie».

«Entro la categoria di congiunti rientrano ovviamente coniugio, affinità e parentela, ma l’interpretazione è estensiva. Sarà ad esempio sicuramente valida anche la convivenza more uxorio. Sarà poi il dl venturo a spiegare il significato degli affetti stabili, ovvero fidanzati e altre forme unionali ormai parte della nostra ordinarietà».

«Sarà inoltre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Per gli spostamenti al di fuori del confine regionale la situazione sarà uguale a prima (motivi di salute, lavoro, urgenze inderogabili). Chi è affetto da sintomatologia da infezioni respiratorie e con febbre da 37.5 in su, ha l’obbligo di restare a casa, limitare al minimo i contatti sociali e contattare il medico curante. È fatto divieto assoluto di mobilità ai Covid positivi e agli isolati in quarantena per contatto con infettati: nel primo caso, la violazione va incontro a sanzione penale, nel secondo amministrativa».

«La rarefazione sociale deve essere perseguita anche nei luoghi privati. È possibile svolgere individualmente attività sportiva o motoria, mentre minori o persone non autosufficienti possono avere accompagnamento da persona fornita di mascherina e guanti o idoneo liquido igienizzante. Durante l’attività sportiva, la distanza interpersonale da tenere è di 2 metri, di 1 metro in tutte le altre occasioni».

Il governatore Luca Ceriscioli

Il decreto della Giunta regionale

Il comandante ha infine illustrato il decreto della Giunta regionale.

«È consentito lo spostamento individuale anche con bici, unità da diporto o altro mezzo. Consentito il raggiungimento delle seconde case solo per manutenzione, riparazione e sostituzione di parti necessarie per il mantenimento della sicurezza e conservazione. Il taglio del verde e la coltivazione degli orti sono consentiti a una sola persona per nucleo familiare e una sola volta al giorno. Non è necessaria previa comunicazione al prefetto ma serve debita documentazione, ovvero l’atto che attesta il titolo (proprietà, concessione o affitto) e il luogo in cui termina lo spostamento, con obbligo di seguire il tragitto più breve».

(e.o.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

News