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JESI FEDERICO II: MITO E STORIA ALL’INCONTRO CON MARCO BRANDO

Brando jesi in comune Fedrico II

Lo scrittore ha presentato il suo libro “L’imperatore nel suo labirinto”, acquisito dalla biblioteca della Fondazione intitolata al grande svevo, e poi visitato il museo accompagnato da Franca Tacconi

JESI, 25 novembre 2019 – Un confronto interessante e appassionato quello che si è svolto sabato pomeriggio in Piazza Franciolini, nella sede dell’associazione politica Jesi in Comune. Ospite della serata è stato Marco Brando, scrittore e giornalista, che ha tenuto un incontro dal titolo “L’imperatore nel suo labirinto, usi, abusi e riusi del mito di Federico II di Svevia”.

Brando jesi in comune Fedrico IIPartendo da una lettura storica, Marco Brando ha tirato le somme sui miti e gli abusi dei personaggi che hanno caratterizzano le epoche: Federico II non si può definire un pacifista «perché quanto fatto in Terra Santa non è stato replicato in altre situazioni. D’altronde Federico II era un imperatore del suo tempo, un’epoca in cui, tra l’altro, il concetto di pacifismo in esisteva».

Introdotto da Luca Brecciaroli e Doriano Pela, l’autore ha presentato il libro “L’imperatore nel suo labirinto“, prefazione e dalla postfazione dei medievisti Giuseppe Sergi e Tommaso di Carpegna Falconieri. Dal esso emergono le false raffigurazioni del Medioevo, impiegate per demonizzare il passato e rassicurarsi sul presente. Il puzzle svela usi e abusi dell’imperatore, gli antichi debiti e pregiudizi nei confronti della cultura islamica, la ferita che lacera in due l’Italia.

Brando jesi in comune Fedrico IIStorie e personaggi strumentalizzati, magari a fini commerciali, non mancano in ogni epoca storica e riemergono a seconda del momento storico.

«In Puglia il mito dello Stupor Mundi è stato scoperto in concomitanza con il regime fascista. Qui persino le carrozzerie sono intitolate a Federico II: il mito in questo caso non viene utilizzato in modo negativo, quindi non c’è niente di male, ma ovviamente c’è un abuso con la conseguenza che il racconto fatto è diverso dalla storia».

Presente in sala anche Franca Tacconi, vicepresidente e direttrice del Centro Studi della Fondazione Federico II Hohenstaufen Jesi, che si è confrontata con l’autore e nella mattinata di domenica lo ha accompagnato a visitare il museo intitolato all’imperatore nell’omonima Piazza. Franca Tacconi ha anche acquistato una copia del libro che sarà conservato nella biblioteca della Fondazione, con la dedica dell’autore.

(e.d.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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