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JESI FESTA AL CENTRO CULTURALE ISLAMICO “AL HUDA”, RADDOPPIANO GLI SPAZI (FOTO)

Al Huda centro islamico

JESI, 21 ottobre 2018Aumentano gli spazi, diventando anche di più sicura accessibilità, al centro culturale islamico Al Huda di Jesi che raccoglie intorno a sé circa  2.500 fedeli dalla città e dalla Vallesina.

Il presidente Whabi Youssef è riuscito a condurre a termine un progetto importante per la comunità, non lesinando impegno ed energie e così, dopo i lavori iniziati nello scorso marzo, Al Huda passa dai 200 metri quadrati che aveva ai quasi 450 attuali, allargandosi e proiettando l’entrata non più a ridosso dell’impianto semaforico di via Erbarella – pericoloso per l’intensità del traffico – ma su viale della Vittoria.

Una giornata di festa, nel segno dell’amicizia, del dialogo per la conoscenza, per una città sempre più proiettata al plurale. Una giornata, questa di domenica 21 ottobre, che ha visto anche la partecipazione del sindaco Massimo Bacci accompagnato dal vice Luca Butini, dal presidente del Consiglio comunale, Daniele Massaccesi, dall’assessora Marialuisa Quaglieri, dal consigliere comunale straniero aggiunto, Kazi Fokhrul.

Ma erano in tanti a partecipare all’evento, compresi i locatori dell’ampliata struttura, Augusto e Concetta Anconetani, la quale ha elogiato l’impegno e la puntualità degli inquilini: «Hanno fatto tutto da soli, rimesso a nuovo i locali e pagano l’affitto puntualmente», e un vicino di casa, Enrico Alessandrini, per il quale «sono gente bravissima, non danno mai fastidio e si comportano altrettanto bene».

«Meritate un dieci e lode – ha sostenuto il Sindaco -, è sempre un piacere incontrarsi perché si è instaurato un rapporto di grande collaborazione con notevoli passi in avanti sulla strada dell’integrazione».

«Esperienza che va nella giusta direzione – ha detto Butini – in quanto c’è riconoscimento reciproco. La nostra è una città che accoglie e in molti che hanno acquisito la cittadinanza lo sostengono, ce lo hanno detto».

Presente anche il dottor Nour Dachan, primo presidente dell’Ucoii – Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia – per il quale «è merito di centri come questo che migliaia di musulmani si sono integrati. Questi sono centri di servizio alla famiglia, dove si insegnano fratellanza e convivenza».

Che passano anche attraverso la conoscenza della lingua italiana e il centro Al Huda in questo senso è all’avanguardia, soprattutto nei confronti delle donne con bambini e di quanti, lavorando, non hanno molto tempo a disposizione. E l’occasione è servita per rinnovare la convenzione per i corsi con il Cipia, presente la professoressa Maria Morelli.

Particolarmente interessante l’intervento della 18enne Elia Nushrat, figlia di genitori bengalesi – hanno aperto un ristorante indiano in via Giacomo Acqua -, nata a Jesi, studi alla Mestica, all’ex Savoia e al liceo economico – sociale. Ora frequenta scienze politiche a Macerata: «Mi sento di sangue jesino e sono orgogliosa di questa città. Al presidente dico che ha abbellito questo centro muntobè».

Al microfono, chiamati da Whabi Youssef, si sono poi alternati, tra gli altri, il presidente della Consulta per la Pace, Paolo Gubbi – Consulta della quale Al Huda fa parte – , Mohamed Dulal, presidente Marche della comunità bengalese che conta in regione 7 mila persone, i  consiglieri stranieri aggiunti di Ancona, Ahmed Shoel, e di Senigallia, Alam Shafiual, Monia Ciccarelli, segretaria dell’Adra, emanazione della Chiesa Avventista del 7mo giorno.

Il progetto per una nuova moschea, comunque, non è accantonato. Per ora stazione negli uffici dell’Urbanistica: dovrebbe sorgere in zona viale Don Minzoni.

Pino Nardella

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