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Cronaca

Jesi Festa della Repubblica nel segno della Costituzione – Video

Stamattina il momento istituzionale in Piazza Indipendenza con la deposizione della corona d’alloro al Monumento ai Caduti, il Sindaco: «La Carta costituzionale ci spinge verso la trasformazione e il futuro»

Jesi – «Il 2 giugno del 1946 con la nascita della Repubblica, l’Italia è tornata a disporre delle proprie sorti, dando vita, due anni dopo, nel gennaio del 1948, all’entrata in vigore della Carta costituzionale. Proprio ieri ai giardini pubblici abbiamo celebrato la consegna della Costituzione italiana ai diciottenni jesini e abbiamo celebrato anche con loro l’importanza di questa data».

Così il sindaco Lorenzo Fiordelmondo ha aperto il suo discorso alla cittadinanza, in occasione della celebrazione della Festa della Repubblica, svoltasi stamattina, con la tradizionale deposizione di una corona di alloro davanti al Monumento ai Caduti in Piazza Indipendenza.

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All’iniziativa erano presenti il vicesindaco Samuele Animali, il presidente del Consiglio comunale, Luca Polita, gli assessori Luca Brecciaroli, Loretta Fabrizi e Paola Lenti, alcuni consiglieri di maggioranza e opposizione, il vice questore Mario Sica, i rappresentanti delle Forze dell’ordine di Polizia Locale, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, tra cui il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Jesi, capitano Elpidio Balsamo, il comandante della Stazione Cc, luogotenente Fiorello Rossi. Presenti anche i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma.

Sono seguiti il discorso del primo cittadino e l’esibizione della banda musicale diretta dal Maestro Emiliano Bastari.

«Il 2 giugno 1946 tantissime persone, in file disciplinate, si disposero davanti alle sezioni elettorali perché avevano la sensazione di aver ritrovato la propria dignità. Dare il voto significava portare la propria opinione per contribuire a dare forma concreta ad una rinnovata coscienza popolare», ha detto il Sindaco.

«L’avvio di un percorso che portava alla costruzione della nostra Carta costituzionale. La nostra Costituzione è composta di anima e corpo. I 12 principi su cui si fonda costituiscono un ancoraggio solido. La sua anima è rappresentata dai principi e dalle promesse che la animano, il suo corpo è fatto dagli organismi che la compongono a cui sono assegnate le funzioni legislativa, esecutiva e giudiziaria, il Parlamento il Governo e la Magistratura».

«Ma la nostra Costituzione è anche un corpo animato che ci spinge alla polemica, come diceva Piero Calamandrei. Polemos dal greco significa lotta, battaglia. Una lotta sicuramente rivolta al passato, contro la dittatura fascista, ma anche alla società presente».

«Come recita l’articolo 3, infatti, siamo ancora chiamati a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini. Il disequilibrio sociale attuale. Non è quindi una Costituzione immobile la nostra, ma è una Costituzione che ci stimola alla trasformazione graduale e che ci spinge verso il futuro».

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