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Cronaca

JESI FESTEGGIAMENTI A BORGO MINONNA PER I 50ANNI DI SACERDOZIO DI DON GIUSEPPE QUAGLIANI

JESI, 29 giugno 2015 – Il 27 giugno del 1965 l’allora Vescovo di Jesi e, all’epoca, anche Amministratore Apostolico di Senigallia, Mons. Giovanni Battista Pardini, ordinava sacerdote un giovanissimo don Giuseppe Quagliani; la cerimonia avvenne nella Chiesa Collegiata di Montecarotto. Da quel giorno, ricco di emozioni e di ricordi, sono passati 50 anni e per l’occasione la don giuseppecomunità di Sant’Antonio Abate, unitamente a quella di San Giuseppe, dove il sacerdote ha operato fino a pochi anni or sono, hanno voluto tributargli un caloroso omaggio in una giornata festiva particolare. Nella chiesa di periferia, infatti, si sono ritrovati in tanti, siano essi fedeli, così come parenti venuti dai paesi della Vallesina e confratelli del Monsignore guidati dal Vescovo Gerardo Rocconi. Alla celebrazione della S. Messa festiva, oltre alle parole di commento alla liturgia domenicale rivolte dal Vescovo ai fedeli, lo stesso ha tributato omaggio al sacerdote, nonché suo vicario, esaltandone le sue qualità. Ma la festa non si è limitata a questo, alcuni parrocchiani (molti a dire il vero) hanno voluto organizzare qualcosa di speciale come il ritratto verbale, scritto da alcuni giovani parrocchiani e letto da Gioele Marozzi, o una dedica particolare da parte di Olivio Montesi che ha consegnato al parroco il dono della comunità. Non si è trattato di un qualcosa di personale di cui don Giuseppe potrà disporre, ma di un contributo utile alla realizzazione di un suo sogno. Il sacerdote, infatti, voleva completare l’abbellimento della sua chiesa dedicata a Sant’Antonio Abate ordinando una grossa vetrata artistica a completamento di quanto già presente nel tempio. Il dono, a giudicare dalla reazione del sacerdote, è stato particolarmente gradito. Non è infatti sfuggito a nessuno quell’occhio lucido, imperlato di lacrime e quella voce tremula del sacerdote nel momento del suo ringraziamento.
Ma la festa per don Giuseppe non si è conclusa in chiesa, è proseguita anche all’esterno sia con un ricco rinfresco che i parrocchiani hanno voluto offrire a tutti i presenti (tra le centinaia di persone assiepate in chiesa ce n’errano tantissime provenienti dalla zone di San Giuseppe), così come il simbolico gesto che abbiamo documentato nella foto. Per qualche minuto Monsignor Giuseppe Quagliani ha smesso i panni del “pastore di anime” per vestire quelle dell’agricoltore; ha infatti messo a dimora una pianta d’ulivo nell’area verde antistante la chiesa parrocchiale.
Come si conviene in anniversari di tale portata, Mons. Quagliani ha poi ospitato tutti i suoi parenti e i confratelli da un pranzo all’aperto cucinato da quel gruppo di volonterosi parrocchiani che si ritrova sotto il nome comune degli “Amici del Borgo”.
(Sedulio Brazzini)

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