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Jesi Festival, chiusura col concerto dell’Orchestra Sinfonica Pergolesi
Diretta dal maestro Stefano Campolucci, presenterà martedì 26 settembre, alle 21, al Teatro Pergolesi, uno spettacolo incentrato sul compositore americano John Williams, vincitore di 5 Premi Oscar

24 Settembre 2023
Jesi – Ci sono colonne sonore universalmente conosciute che sono entrate nella storia del cinema, colonne sonore attraverso le quali è possibile esplorare mondi fantastici e rivivere momenti epici tratti da alcune delle storie più amate dal pubblico del grande schermo, da Harry Potter a Salvate il Soldato Ryan, da E.T. l’Extraterrestre a Jurassic Park, per non parlare di Star Wars. Il denominatore comune di queste opere è John Williams, vincitore, tra l’altro di 5 Premi Oscar.
L’Orchestra Sinfonica Pergolesi, della scuola musicale omonima, diretta dal maestro Stefano Campolucci, presenterà martedì 26 settembre alle 21 al Teatro Pergolesi uno spettacolo incentrato sul compositore americano raccontando, grazie anche ai testi e alla voce narrante di Sergio Cardinali, la sua vita, la sua arte e la sua collaborazione con i più grandi registi.
Dopo il grande successo del concerto dello scorso anno, dedicato al Maestro Ennio Morricone, la collaborazione tra la Scuola Musicale Pergolesi e il Festival Pergolesi Spontini 2023 continua per quello che sarà il concerto conclusivo della manifestazione iniziata il 29 luglio.
John Williams è uno di quei maghi della musica il cui lavoro ha incantato il mondo del cinema per decenni, i suoi brani sono diventati parte integrante della cultura popolare e hanno reso memorabili alcuni dei momenti più iconici nella storia della settima arte. Sarà un concerto speciale che attraverserà l’eclettica carriera musicale del compositore stautunitense che, per il suo approccio alla musica da film, definito neoclassico dalla critica musicale, è stato accostato allo stile tardoromantico di Korngold ma anche a Wagner (basti pensare all’impiego del letmotiv associato ai personaggi principali) e a Holst per l’uso delle orchestrazioni e per quel senso di grandezza e di avventura che evocano molte delle sue partiture.
Ma la serata sarà anche l’occasione per apprezzare la straordinaria maestria di Williams nel catturare l’essenza emotiva di ogni narrazione, nelle diverse sfumature, nei diversi contesti e di tradurla in musica.
Così, incastonato nel cuore di questa serata, accanto alle colonne sonore epiche e travolgenti entrate nella storia della musica da film, ci sarà anche un momento particolarmente toccante, dedicato ad una delle partiture con cui il compositore americano vinse l’Oscar nel 1993: Schindler’s list.
In questo quadro verrà raccontata anche una parte significativa della storia d’Italia. La storia poco conosciuta di centinaia di migliaia di soldati italiani che, dopo l’8 settembre 1943, furono detenuti nei campi di prigionia dai nazisti e che lasciarono la loro vita in quelle tragiche circostanze.
Gemma Manoni racconterà la storia di suo padre, Luigi, reduce da quei campi di prigionia che riuscì, forse proprio grazie alla musica e a un violino, raccolto tra le macerie di un edificipo bombardato, a sopravvivere all’orrore. Si tratta di un violino famoso, a suo modo, poiché è stato suonato in diverse circostanze e in manifestazioni ufficiali (ad esempio dal sindaco di Firenze, Dario Nardella) per accompagnare il racconto che Gemma Manoni ha condiviso sulle tragiche vicende belliche che hanno accompagnato molti italiani.
Un violino che, nella serata conclusiva del Festival Pergolesi Spontini, sarà suonato dalla solista Serena Cavalletti.
Se è vero che il teatro è essenzialmente finzione, questa volta in teatro sarà un oggetto drammaticamente reale, con la sua storia materiale, a raccontare, a dare vita e voce a una vicenda che ha toccato milioni di persone: il violino del lager.
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