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JESI FESTIVAL PERGOLESI SPONTINI: AL TEATRO MORICONI UN “RE ENZO” SPENSIERATO E IRRIVERENTE

JESI, 14 settembre 2016 – “Musica bella, gioco teatrale, opera per tutti, goliardica e divertente”.

Vincenzo De Vivo

Vincenzo De Vivo

La traccia la definisce subito Vincenzo De Vivo, direttore artistico della Fondazione Pergolesi Spontini, presentando nel foyer del teatro Pergolesi, “Re Enzo” (1905), opera comica di Alberto Donini con musica di Ottorino Respighi, che andrà in scena venerdì 16 e domenica 18 settembre alle ore 21.00, con anteprima giovani giovedi 15 settembre alle ore 18.00, al teatro Moriconi, per il XVI Festival Pergolesi Spontini.

Anche questa, una nuova produzione della Fondazione in collaborazione con il conservatorio “B. Maderna” di Cesena e l’Accademia di Arte Lirica di Osimo.

Con De Vivo anche l’ad della Fondazione, William Graziosi, Alessandro Benigni, di Maiolati Spontini, direttore d’orchestra, e lo jesino Matteo Mazzoni, regista.

C’è tanto del nostro territorio pure in questo lavoro perciò “sono orgoglioso – afferma De Vivo – di presentare un prodotto confezionato da giovani e valenti professionisti, anche nostri, che si stanno facendo strada in tutto il mondo”. Benigni, dopo questo impegno è atteso in Giappone, mentre Mazzoni sarà in Ungheria.

E’ la mission della Pergolesi Spontini: “Individuare e realizzare“.

L’opera, di rarissima esecuzione, va in scena nella versione per ensemble da camera, 12 elementi con quintetto di archi e i fiati, predisposta appositamente dagli allievi del Laboratorio di Composizione del “B. Maderna”  (Franca Bettoli, Stefano Carloni, Giuseppe Pitarresi, Matteo Salvo).

Alessandro Benigni

Alessandro Benigni

Dirige Alessandro Benigni, che a proposito dell’ensemble tiene a sottolineare come “sia stata un’operazione davvero ben riuscita perchè non era facile ridurre un organico che per questa opera lo prevede da grande orchestra“.

La regia e i costumi sono affidati a Matteo Mazzoni, che da una decina d’anni collabora con l’ufficio regia della Fondazione. Ma per lui è la prima volta come regista: “Non vedo l’ora di cominciare” esordisce.

E poi, spiega come “nel 1905 Respighi recupera questa antica storia medievale, vale a dire la cattura, dopo la battaglia di Fossalta, e la prigionia a Bologna di Enzo di Hohenstaufen, innovandola e permeandola con la vivacità della Belle époque, con la spensieratezza e l’irriverenza tipica degli studenti goliardi, protagonisti della prima rappresentazione, trasformando l’intera vicenda in un ludus teatrale di giovanili giochi d’amore. Oggi raccontiamo quelle stesse emozioni sullo sfondo di un Medioevo volutamente stilizzato e fatto di carta, contesto ridicolo delle vicissitudini d’amore del giovane e bello re Enzo, come se fosse realizzato proprio dai goliardi del secolo scorso, in una falsa rievocazione storica, spunto per i loro sberleffi”.

Matteo Mazzoni

Matteo Mazzoni


E il teatro Moriconi – con i suoi 200 posti –  “si addice allo scopo con un allestimento, tutto opera del laboratorio della Fondazione, che risulta essere giovane, fresco, piacevole. Meno di 2 ore la durata, quindi un momento tutto da vivere”.

Lo spettacolo non è frontale, in quanto la platea è disposta in due spicchi attraversati da una passerella – con l’orchestra in mezzo – e il pubblico che sitroverà, così, proprio immerso nelle scene, quasi con la possibilità di toccare i protagonisti dell’opera. Il palco vero e prorio, sullo sfondo, è destinato alle parti musicali più tradizionali.

“Non posso che esprimere la mia soddisfazione – sottolinea Graziosi – per il lavoro svolto dalla Fondazione in questi anni. Siamo il volano per valorizzare la cultura e il territorio e guardiamo ancora più avanti”.

William Graziosi

William Graziosi

Le scene di Elisabetta Salvatori e le luci di Fabrizio Gobbi. Nella compagnia di canto, i solisti dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo: David Beucher (Re Enzo), Rafaela Fernandes (Lauretta), Magdalena Krysztoforska (Isabella), Daniele Adriani (Gigione), Akaki Ioseliani (Podestà, II Operaio), Giorgi Tsintsadze (I Goliardo, I Operaio), Takahiro Shimotsuka (II Goliardo, Cocuberna, Leonzio), Tsisana Giorgadze (I Voce lontana), Martina Rinaldi (II Voce lontana).

Partecipano all’allestimento gli attori della compagnia I Guitti SenzaArteNeParte: Sara Granato, Maurizio Mariani, Maria Francesca Pierantoni, Emanuele Maria Vellico.

Suona l’Ensemble Salvadei, il Coro Polifonico del Festival – diretto da Maruska Di Giannatale – è composto da elementi delle corali San Francesco d’Assisi e Santa Lucia di Jesi, cori Gaspare Spontini di Maiolati Spontini, Vox Nova di Fabriano e Andrea Grilli di Sirolo. Come era già accaduto per “Il volo dell’aquila” in piazza Federico II.

                                                                                                                                                                                            LA STORIA

“Re Enzo”, prima opera di Respighi, fu eseguito per la prima volta nel 1905 da una compagnia di studenti di Bologna, sotto la direzione del giovane compositore, riscuotendo un notevole successo di pubblico e critica, come riportano le cronache del tempo.

La vicenda racconta in chiave comica la storia di Enzo, re di Torres e Gallura, figlio naturale dell’imperatore Federico II di Hohenstaufen. Catturato dai bolognesi nel 1249, dopo la battaglia di Fossalta, visse in dorata prigionia e morì nella città emiliana nel 1272. Nell’opera, tutte le donne di Bologna, affascinate dalla bellezza e dall’aura di mistero del giovanissimo re, spasimano per lui. La poetessa Isabella e l’innamorata Lauretta, travestendosi da paggio, ne tramano la fuga. La trama è scoperta. Ma ad Enzo rimane l’amore della bella bolognese.

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