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JESI FESTIVAL PERGOLESI SPONTINI: NUMERI DA RECORD, PRESENZE RADDOPPIATE E SI GUARDA AL 2017

JESI, 27 settembre 2016 – La XVI edizione del Festival Pergolesi Spontiniandata in scena dal primo al 25 settembre scorsichiude con un successo, di pubblico e di critica, che tutti si coccolano, al tirare delle somme, nel foyer del teatro Pergolesi.

La scena nell'Eremo dei Frati Bianchi a Cupra Montana

La scena nell’Eremo dei Frati Bianchi a Cupra Montana

I volti sorridenti dell’amministratore delegato della Fondazione Pergolesi Spontini, William Graziosi, del sindaco Massimo Bacci che ne è il presidente, e dell’assessore alla cultura, Luca Butini, la dicono lunga già prima che si inizino a scandire i numeri del successo. I numeri, appunto. Determinanti, soprattutto quelli economici, perché si possa andare avanti.

D’altronde se è vero che sono stati definiti la grammatica di dio, da essi non bisogna mai deflettere se si vuole andare avanti, programmando, e agguantare soddisfazioni. Eccone alcuni.

Trenta, dunque, gli eventi, distribuiti tra opere e concerti, workshop e laboratori creativi, convegni e guide all’ascolto, itinerari culturali e museali, degustazioni e cene gourmet.

Sedici le location, vale a dire teatri storici e piazze, chiese e chiostri, musei e ristoranti.

Cinquemila gli spettatori, che risultano essere il doppio di quelli dello scorso anno, provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero, con l’80% di copertura delle diverse capienze.

San Guglielmo duca D'Aquitania al Pergolesi

San Guglielmo duca D’Aquitania al Pergolesi

Ben 102 gli artisti coinvolti nelle varie rappresentazioni – 2 le orchestre ospitate, 8 le corali – con, tra gli altri, Franco Dragone, personaggio di rilievo assoluto a livello mondiale e che vedremo ancora, l’Ensemble Micrologus, Cristophe Rousset e Les Talens Lyriques, Ensemle Calixtinus.

Oltre 40 le maestranze tecniche che hanno lavorato nel Festival.

Sette le Amministrazioni comunali coinvolte: Jesi, Maiolati Spontini, Monsano, Montecarotto, Castelbellino, Ostra, Serra de’ Conti.

Nove enti e associazioni culturali partecipanti e otto le collaborazioni e le coproduzioni artistiche, da Osimo a Matera, da Cesena a Palermo, da Napoli a Firenze.

La XVII edizione, è stato annunciato, si terrà dal primo al 24 settembre del 2017, e avrà come tema Falsi d’Autore.

“Quest’anno – ha sottolineato Graziosi – abbiamo puntato – con il tema Vento di Soave – su Federico II e tutto quello che riguardava il Medioevo, con il maestro Vincenzo De Vivo che ha svolto un eccellente lavoro artistico, a partire dalla rappresentazione in piazza con Il volo dell’Aquila che replicheremo anche l’anno prossimo. D’altronde dobbiamo dare rilievo a quelli che sono i nostri grandi personaggi, non solo l’imperatore svevo ma anche Pergolesi, Spontini e Lotto. Come Fondazione, e rigrazio in modo particolare quanti ci lavorano, puntiamo sul Festival che deve essere sempre di più motore di economia culturale, di turismo, di lavoro. Senza dimenticare il bilancio economico perché è importante saper valutare per tempo cosa fare per la riuscita di un’azienda culturale come la nostra”.

Lo spettacolo "Il volo dell'Aquila" in piazza Federico II

Lo spettacolo “Il volo dell’Aquila” in piazza Federico II

“Non posso che esprimere la mia soddisfazione – ha detto il Sindaco – i risultati sono straordinari e questo della Fondazione è un modello che andrebbe adottato anche in altri ambiti perché collaborare è determinante. Le idee, più o meno, le abbiamo tutti ma farle diventare progetti vincenti è difficile. Loro ci stanno riuscendo“.

Per l’assessore Butini il Festival “è stata una lunga sequenza di occasioni per scoprire le opportunità che questo territorio è in grado di offrire. Un evento che ha portato un’attenzione rinnovata verso la nostra offerta culturale. Va dato merito a chi ha saputo costruire il calendario con opere che andavano conosciute da un vasto pubblico. Vorrei anche sottolineare come la rappresentazione in piazza Federico II de Il volo dell’Aquila abbia cambiato la percezione che ora si ha di quel luogo. Un festival, infatti, deve anche restituire la convinzione, a chi vive in quel territorio, di come sia importante preservare strutture e tradizioni locali“.

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