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JESI “FIERA DI SAN FLORIANO”, C’È L’AVVISO PER L’ASSEGNAZIONE DEI POSTEGGI

Il mercato si svolge il 4 maggio, ricorrenza del compatrono di Jesi. La tradizione delle campanelle in terracotta

 

JESI, 10 aprile 2019 – Approssimandosi il 4 maggio, ricorrenza religiosa di San Floriano, compatrono della città di Jesi, il Comune ha diffuso un avviso pubblico per l’assegnazione di posteggi su area pubblica in occasione della tradizionale Fiera, conosciuta come “Fiera de San Fiorà” e caratterizzata dalla vendita, tra i diversi articoli, delle classiche campanelle.

I commercianti ambulanti interessati saranno sistemati lungo Corso Matteotti. Il bando prevede la disponibilità di 25 posteggi dei quali 10 delle dimensioni di 5 metri di lunghezza per 2 di profondità riservati ad operatori di commercio su aree pubbliche (settore alimentare e non alimentare), n. 3 posteggi, di misure identiche ai primi, riservate ad operatori artigianali regolarmente iscritti all’albo delle Imprese Artigiane (settore non alimentare); altri 3 posteggi più piccoli ( 3 metri X 2)  saranno riservati ad Associazioni senza scopo di lucro (settore non alimentare) e ulteriori 9 posteggi ml. 3×2 riservati ai creativi muniti di apposito “tesserino per creativi” (settore non alimentare.

Le domande per l’aggiudicazione di questi spazi dovranno pervenire entro il 29 aprile prossimo.

La Fiera di San Floriano si caratterizza per una antica tradizione, quella della vendita delle campanelle, in particolare quelle in terracotta. Tutto nascerebbe da una delle leggende legate al Santo, quella secondo la quale sarebbe stato sfidato dal demonio ad una gara di velocità dalla Gola della Rossa a Jesi; chi fosse arrivato per primo avrebbe fatto suonare a distesa le campane.

Floriano vinse quella gara sfruttando una sorta di sotterfugio che tenne il diavolo distante da lui; ogni tanto, infatti, disegnò lungo la strada delle croci che il demonio era costretto a schivare correndo a zig zag (altri racconti dicono che il diavolo perdesse tempo per cancellare quei segni) e perdendo così tempo. Floriano si aggiudicò la gara entrando per primo in città e le campane delle chiese jesine iniziarono a suonare per festeggiarlo. “Quel prodigio – scriveva Giuseppe Luconi nel suo Conoscere Jesi – viene ricordato ancora ai giorni nostri con la vendita di piccole campane di terracotta”.

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