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Cronaca

JESI FIERE: LA MERCE CONTRAFFATTA SEQUESTRATA AGLI ABUSIVI IN ATTESA DI ESSERE FATTA A BRANDELLI

JESI, 28 settembre 2016 – Che fine farà la merce contraffatta sequestrata ai venditori abusivi dalla polizia locale durante le Fiere di San Settimio?

Sarà distrutta, ovvio. Ma visto che qualcuno, soprattutto sui social, ha adombrato chissà quali destinazioni, allora siamo andati direttamente alla fonte, vale a dire dalla comandante Liliana Rovaldi che ci ha spiegato tutti i passaggi della questione.

La comandante Liliana Rovaldi

La comandante Liliana Rovaldi

“Scarpe, giubbotti, maglie, maglioni, – spiega – sono il frutto di 5 sequestri distinti di merce, nel corso delle recenti Fiere, che era già stata messa in vendita, distribuita sul marciapiede. Quando è scatta l’azione di sequestro è stata abbandonata lì perché i proprietari sanno bene che sarebbero stati anche denunciati in quanto, trattandosi appunto di contraffazioni, siamo di fronte a un crimine di natura penale. Successivamente stiliamo un verbale di sequestro che inviamo alla Procura della Repubblica dorica la quale, dopo l’opportuna verifica, ordina che si provveda alla distruzione di quanto in nostro possesso”.mer2

La merce sequestrata si trova impacchettata e sigillata all’interno dei locali del comando, in una stanza chiusa a chiave. Al momento opportuno verrà tagliata, fatta a brandelli, perché non possa più essere riutilizzata. E tutta la procedura verrà documentata anche attraverso una serie di fotografie che andranno a corredo del verbale. Ma non finisce qui.

“Nostri agenti – contina ancora la comandante – avranno il compito di recapitare quel che rimane presso Jesi Servizi dove saranno smaltiti tutti quei pezzi risultanti dalla distruzione. Questa operazione verrà da noi seguita direttamente sul posto, sino a quando il materiale non verrà gettato nel compattatore. A questo punto si chiude il verbale, si allegano le foto, e il fascicolo verrà spedito in Procura”.

Fine della storia.abus3

Ma non si sequestra solo merce contraffatta. Alle volte capita che non lo sia ma chi vende è comunque un abusivo.

“In questo caso applichiamo la sanzione amministrativa di 5 mila euro con sequestro e confisca“.

E che fine fa la roba?

“La diamo alle associazioni regolarmente riconosciute, come la Caritas, che ne possono usufruire, ad esempio, per iniziative a scopo benefico. Basta che ce ne facciano richiesta e non ci sono problemi. Lo abbiamo già fatto. Solo che di questi tempi è sempre più difficile trovare qualcosa che non sia contraffatto“.

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