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JESI FIGARO’S GIRLS, RITORNA IL CALENDARIO PROFUMATO DEL BARBIERE (foto)

Iniziativa di Graziano Fabrizi per i suoi clienti e non solo in una riedizione stampata in 1.500 copie

JESI, 8 dicembre 2019 – Profumo di ricordi. Ma anche la voglia di stupire divertendosi con i talenti degli amici, oltre che del proprio.

Graziano Figaro Fabrizi ne ha combinata un’altra delle sue che lascia l’impronta: la riedizione del calendario tascabile del barbiere 2020, profumato, imbustato, con il caratteristico cordoncino rosso sulla costa, e impreziosito dal fascino e dall’eleganza di quattro splendide donne… della porta accanto.

Quel tipo di calendario che decenni fa o giù di lì spopolò nelle barbierie – ma chi ci faceva caso a numeri e date – e del quale, tranne rarissime eccezioni, ma sempre risalenti a qualche lustro, se ne erano perse le tracce. Figaro ha voluto rispolverarle regalandosi e regalandoci un pezzo davvero unico.

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Insomma, se fossimo a Napoli diremmo ‘nu babbà per quanto è bello.

Antonella (la mamma), Alessandra (la figlia), Talita, Francesca (foto in primo piano), le divine protagoniste in costume da bagno nella barbieria del Figaro, anche se è facile immaginare che allo sguardo l’ambiente – purtroppo per il nostro – risulta essere soltanto una cornice.

E d’impegno ci si sono messi anche Gerardo Jerry Medei e Paolo Manzetti, alla fotografia (qualcosa come 200 scatti per poi sceglierne sei), Giorgio Bernacchia, parrucchiere, Estetica Annamaria, trucco, Gigole, abbigliamento.

«Esperienza divertente, oltre ogni aspettativa» riferisce Talita, e Francesca, di rimando, confida: «Quando ho saputo che c’era pure lei non ci ho pensato un attimo a dire di . È una garanzia. Comunque tutto bello, goliardico, allegro, lo rifarei. E non ho chiesto il permesso a nessuno…».

In famiglia stesse considerazioni: «Momenti di grande simpatia – riferisce Antonella, la mamma -, un’iniziativa da ripetere anche per il prossimo anno». E Alessandra, la figlia: «Tutto molto divertente, buona compagnia. Rivedersi, poi, nelle foto, è stato strano al primo impatto, ma ne è valsa la pena».

L’orgoglio di essere un barbiere

Il patron soddisfattissimo. A disposizione 1.500 copie che verranno elargite ai clienti «e non solo, basta venire in barbieria…». Ricordandosi che il lunedì è chiuso.

«Lo scorso anno i Concertini del barbiere , quest’anno i calendarietti – rammenta Figaro -, il prossimo vedremo, qualcosa mi inventerò anche perché sono orgoglioso di fare il barbiere, ripeto il barbiere. Sono orgoglioso di questo mestiere e mi dispiace che mi siano rimasti soltanto altri 30 anni di lavoro…»

E, tra una lacrima e l’altra: «Ricordo quando il 14 giugno del 1977 andai da Giulio Latini, barbiere in Corso Matteotti, e gli dissi che volevo intraprendere questo mestiere e lui, di rimando, osservando perplesso la mia stazza: Forse hai sbagliato negozio, il macellaio volevi dire. Dopo 7 anni con lui, il 19 dicembre 1984 ho aperto la mia attività».

Un fazzoletto non basta, ne chiede un altro e continua, ormai senza freni: «Auguro a tutti di passare un po’ di tempo dal barbiere: si chiacchiera di calcio, di basket, di donne, di conoscenze comuni e non. Ho conosciuto l’operaio, il dirigente, lo sportivo, il casanova, il giornalista e il giornalaio. Di tutto. I miei clienti li chiamo pazienti perché hanno tanta pazienza nel sopportare le mie sciapate ma finché mi diverto continuerò a vita. L’unico cruccio le ferie: stare chiuso per una o due settimane mi debilita».

E il calendarietto? «Spero che piaccia, anche perché quando si fa qualcosa c’è bisogno di tre elementi precisi: chi organizza, chi mette in pratica ma soprattutto che si abbia un lusinghiero riscontro. E io non finirò mai di ringraziare chi mi segue sempre con simpatia».

Pubblicazione festeggiata con una cena in pizzeria, da Pepito, mentre scorreva il video del back stage.

Pino Nardella

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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