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JESI FINALMENTE DOPO QUATTRO ANNI DI RITARDI TERMINATI I LAVORI DEGLI ALLOGGI ERAP ALLE EX CARCERI

JESI, 28 aprile 2018 – Incredibile, ma vero; dopo anni d’attesa, sospensioni, riprese, modifiche anche sostanziali al progetto originario, alternanza di imprese, cambi di tecnici responsabili, finalmente sappiamo che i “lavori di ristrutturazione di N. 8 alloggi ERAP e locali ad uso diverso in Comune di Jesi (AN) – Palazzo Pianetti – Contratto di quartiere II – Cant. 560/37 CUP ….” termineranno entro il 30 luglio prossimo.

Ce lo ha comunicato ufficialmente lo stesso ente appaltante , l’E.R.A.P. (Ente Regionale per l’Abitazione Pubblica della Provincia di Ancona), dopo che per mesi avevamo chiesto al Presidente della Regione Marche di conoscere i tempi di ultimazione di un lavoro appaltato il 24 luglio 2012, consegnato all’impresa il 24 gennaio del 2013 con la clausola (impositiva) di ultimazione dei lavori entro il 17 agosto 2014.

Stando al “Cronoprogramma” inviatoci dall’ERAP entro questo mese (aprile, nedr) avverrà il “montaggio di struttura passerella in ferro piano primo e secondo”; entro maggio ci sarà il “montaggio di nuovo sistema tetto attivo” e la “finitura volte piano”, oltre all’avvio dei lavori di “cuci – scuci e muratura su piano terra”che dovrebbero terminare entro la metà del mese di giugno.

A metà del mese di maggio dovrebbero iniziare una serie di lavori la ultimazione dei quali dovrebbero protrarsi fino alla metà di giugno; si tratta di realizzare “l’intonaco interno al piano terra”, “intonaca interno scala” e “formazione di scala per seminterrato”.

Sempre a metà maggio, ma con ultimazione a fine giugno o prima metà di luglio, il crono programma riporta il “montaggio di soppalchi piano terra”, (giugno) la realizzazione di “massetti e pavimenti”, “intonachino facciate esterne” e “sabbiatura leggera prospetto mattoni a faccia vista”.

Inizieranno ad inizio giugno per concludersi a metà luglio i seguenti lavori: “pittura interna – montaggi di sanitari – montaggio impianto elettrico – montaggio caldaia e corpi riscaldanti – formazione di uscita scantinati (lato giardini” – montaggio infissi esterni e porte interne – demolizione di scala – montaggio scala in marmo”.

Mentre questi ultimi lavori saranno ancora in corso il crono programma inviatoci dall’ERAP fissa a metà di giugno l’avvio dei lavori di “smobilizzo cantiere” che si completeranno entro il 31 luglio. Una conclusione dei lavori in ritardo di poco meno di quattro anni da quell’agosto 2014 inizialmente previsto dal contratto.

Dal prossimo mese di agosto, dunque, le “carcerette”, come gli jesini chiamano ancora quel palazzo Pianetti, riacquisteranno le vecchie sembianze ed i giardinetti, intitolati a Sacco e Vanzetti, potranno essere nuovamente goduti dagli abitanti e dai turisti che così potranno salire sul Torrione angolare Nord e gettare lo sguardo lungo la vallata dell’Esino.

Ma ritorniamo alle ragioni che hanno provocato un così grave ritardo nel completamento delle opere; motivazione di carattere tecnico, organizzativo, burocratico ed altre. Cominciamo da quanto segnalatoci dall’ERAP Marche in una nota fattaci pervenire dopo i solleciti verso il Presidente della Regione. Contrariamente a quanto dichiarato dal Comune “che con nota prot. 32056 del 15.09.2011 comunicava la conclusione delle operazioni di sgombero della palazzina ex Carceri in via Posterma, si è invece constatata la presenza di materiale vario ancora depositato principalmente nei locali interrati ed in quantità minori su alcuni locali ai piani superiori”.

Una situazione, questa, che ha provocato un primo ritardo accentuato da un imprevisto.

Durante i lavori di sgombero, infatti, “sono stati rilevati alcuni manufatti in cemento amianto precedentemente non visibili”, scrive l’Erap. Di fronte a ciò si è dovuto procedere a lavori di rimozione e sgombero dell’amianto che hanno comportato un mese di lavori (dal 14.02.2014 al 14.03.2014).

Terminati i lavori di bonifica, “in data 19.06.2014 – scrive l’Erap – è avvenuta la 2^ consegna dei lavori considerato che le problematiche riscontrate al momento della 1^ consegna parziale erano state rimosse”.

A questo punto il ritardo nel completamento dei lavori aveva raggiunto i 17 mesi, ma l’intoppo appena superato non sarebbe stato l’unico. Già, perché il 28 aprile 2014 il Comune di Jesi “con D.G.C. n° 120 provvedeva a rimodulare gli interventi previsti all’interno del ‘Contratto di quartiere II’ e la sottoponeva alla Regione Marche per i pareri di competenza”.

Che cosa chiedeva il Comune a Regione e ministero dei trasporti e delle infrastrutture? Semplicemente (?) una variante al progetto iniziale che portasse da 8 a 13 il numero degli alloggia da ricavare nelle ex carceri cittadine. Tutto questo ha comportato tempi di attesa non indifferenti, settimane e mesi durante i quali il cantiere è rimasto praticamente fermo ed i cittadini in attesa che il tutto terminasse. Ci si è poi messo anche il terremoto che ha interessato parte della nostra regione a bloccare i lavori; questo perché l’impresa appaltatrice ne fece richiesta per motivi di sicurezza, visto che all’epoca “le lavorazioni consistevano nella demolizione e rifacimento degli impalcati” e che le eventuali scosse avrebbero potuto rivelarsi pericoloso per i lavoratori. Altra sospensione che ha inizialmente spostato la data di ultimazione dei lavori al 21.09.2017. Tutto a posto? Neanche per sogno. “A seguito di formale richiesta della ditta CO.PRO.LA veniva concessa una proroga di gg. 180 sul tempo contrattuale portando la nuova scadenza contrattuale al g. 20.03.2018”, ma un pese prima di questa data, il “20.02.2018, veniva disposta la 3^ sospensione dei lavori in considerazione delle eccezionali condizioni climatiche avverse. In data 15.03.2018 – leggiamo ancora nella nota dell’ERAP – la D.L. (direzione lavori ndr) disponeva la ripresa dei lavori, in seguito della cause di impedimento, e per effetto dei 23 gg, di sospensione la data di ultimazione lavori risultava fissata al g. 12.04.2018”. Anche questa volta, però, quella data non è quella definitiva perché “in data 19/03/2018, la D.L.. disponeva la sospensione parziale dei lavori in considerazione della necessità di procedere alla redazione di una variante in corso d’opera dettata dall’esigenza di introdurre alcune modifiche ai lavori in copertura e ai locali posti al piano seminterrato. Attualmente – conclude la nota dell’Erap – le lavorazioni consistono nel completamento degli intonaci interni, completamento degli impianti, rafforzamento delle volte al piano terra, nel posizionamento delle passerelle d’ingresso agli alloggi posti al piano 1° e 2°”.

Queste le giustificazioni dell’Erap Marche sulle cause che hanno provocato i ritardi nel completamento di un’opera pubblica in una zona storica della città; lavori che, almeno stando al crono programma, si concluderanno alla fine di luglio. Sempre salvo inciampi ai quali ci hanno fatto abituare.

Sedulio Brazzini

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