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Cronaca

Jesi Floro Flori al vertice del Rotary Club

In settanta, tra soci, familiari e ospiti, si sono ritrovati all’hotel Federico II per il tradizionale “passaggio del martelletto”

Jesi, 8 luglio 2022Per chi suona la campana? Stavolta suona, a festa, per Floro Flori. Che martelletto alla mano, insieme con l’uscente Pietro Aresta, ha chiuso la conviviale del 30 giugno e – è proprio il caso di dirlo – con un solo colpo ha dato il la alla sua presidenza.

Quella dell’anno rotariano 2022/2023. In settanta, tra soci, familiari e ospiti, si sono ritrovati all’hotel Federico II per il tradizionale passaggio del martelletto, che è stata anche l’occasione per una retrospettiva sui tanti progetti ed iniziative messi in campo dal club jesino negli ultimi dodici mesi.

Con un annuncio a sorpresa, accompagnato da una telefonata intercontinentale: “Padre Basso, lo sappiamo – ha detto Aresta – in Kenya starà dormendo a quest’ora, ma abbiamo raggiunto il tetto dei 33.542 dollari!”.

Una bellissima notizia per il missionario e per il centro d’istruzione infantile Tumaini Academy, che potrà attingervi per completare la dotazione di una struttura che istruisce e dà protezione a tante bambine e bambini. Il global grant jesino, ossia il più importante progetto dell’anno per il Rotary Club di Jesi, ha fatto strada e raccolto, in soli 12 mesi, e in mezzo a tante difficoltà, persino il sostegno di un distretto Rotary finlandese, il 1390.

Gioia, che si è mescolata alle emozioni, dipinte sui tanti volti della grande famiglia rotariana, a partire da quello della socia onoraria Anna Quaglieri, che di mani tese verso il prossimo si intende. Gioia ed emozioni, dicevamo, a partire da quelle suscitate dai mille euro, frutto degli introiti della lotteria natalizia, donati alla Casa delle Donne, rappresentata dalla presidente Cristiana Scuppa e da Roberta Carotti.

Per gli attestati, che il presidente Aresta ha voluto conferire ai componenti del suo direttivo per il lavoro svolto, ma anche per la presentazione del direttivo entrante, targato Floro Flori, già operativo; e per i due “Paul Harris”, conferiti a padre Armando Pierucci, assente giustificato, ed all’artista Giorgio Rocchegiani, accompagnato dalla consorte e con una delle sue opere al seguito.

Una serata piacevole, tale da confermare ulteriormente la forza di un gruppo, che per il tramite di un lavoro corale, alieno dai personalismi, ha saputo fattivamente interpretare, anche quest’anno, i valori rotariani.

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