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Cronaca

JESI Flyfood “consegna” tremila euro allo Iom

La onlus userà il tesoretto ricavato dalla campagna #unsorrisoadomicilio per dotare il personale di presidi di sicurezza

JESI, 16 aprile 2020 – Da Flyfood tremila euro per lo Iom di Jesi e Vallesina.

Grazie alla campagna #unsorrisoadomicilio, la brillante start-up jesina che si occupa di ordinazione di cibo via web e servizi di consegna è riuscita ad accumulare un tesoretto da destinare a favore dell’associazione impegnata nell’assistenza e cura di pazienti oncologici.

Una somma importante raggiunta in un solo mese e che arriva proprio ora in un momento di emergenza.

I tre giovani soci Marco Bigi, Andrea Verdolini e Roberto Falappain questi giorni hanno fatto recapitare l’assegno alla presidente della onlus Anna Quaglieri e al direttore responsabile, Maria Luisa Quaglieri.

«Siamo fieri di aver messo in campo un’iniziativa di tutto rispetto, una campagna partita lo scorso novembre  – dicono i tre imprenditori -. Eravamo consapevoli che la struttura di Flyfood e la diffusione del servizio avrebbe garantito una donazione significativa. Abbiamo subito riscontrato un engagement molto alto e questo ci dimostra che la capacità dell’impegno solidale è quella di creare una cassa di risonanza importante».

Parole di profonda gratitudine dalla presidente Anna Quaglieri ai tre ragazzi: «La vostra iniziativa, così ricca di amore e solidarietà è stata vincente. Il vostro aiuto, così generoso, è un dono immenso. Con questo gesto, non potete immaginare a quanti pazienti speciali avete garantito cure e sollievo».

La donazione rappresenta una boccata d’ossigeno per Iom che destinerà la somma all’acquisto di presidi di sicurezza per il personale.

«Anche in piena emergenza sanitaria, la nostra onlus ha continuato ad offrire assistenza ai malati oncologici, circa un’ottantina sul territorio – fa sapere il direttore Maria Luisa Quaglieri -. A questi si aggiungono i servizi a domicilio per quei pazienti che, in questo particolare periodo, preferiscono non recarsi in ospedale per le cure. Di fronte a un maggior numero di richieste, Iom non si è mai fermato, anche se in questi mesi mancano le donazioni. Siamo senza sostegno ma non abbiamo mai manifestato segnali di sofferenzadi fronte ai pazienti: stiamo continuando a prenderci cura di loro, senza abbandonarli, nella speranza che questa situazione di emergenza rientri il prima possibile».

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