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Cronaca

JESI Fondazione Colocci: «Si è deciso di mollare»

Il segretario pd Stefano Bornigia commenta lo scioglimento dell’istituzione culturale: «Si valutano le opportunità solo in base ai soldi»

JESI, 29 gennaio 2021 – «Profondo dispiacere per la chiusura della Fondazione Colocci, che nei suoi 25 anni di storia cittadina è stato strumento di alta formazione per tanti giovani e non, del nostro territorio»: così Stefano Bornigia, segretario del Pd cittadino, commenta lo scioglimento e la liquidazione dell’istituzione culturale jesina.

Via Angeloni
Via Angeloni, sede della Fondazione Colocci

Una storia gloriosa quella della Fondazione «avviata nel 1996 dal governo di centro sinistra cittadino e che si conclude nell’era nella quale molti segnali negativi, sia di natura sistemica ma anche istituzionale e politica, stanno incidendo in maniera negativa sulla nostra città e in una dimensione anche più ampia. L’esperienza universitaria di Jesi, a dire il vero, era già stata chiusa a fine 2019 quando la Fondazione Colocci, che ospitava la sede distaccata dei corsi di giurisprudenza e il biennio magistrale, e l’Università di Macerata, interrompevano l’accordo in base al quale i corsi si sarebbero svolti fino al 2025. Una circostanza anche all’epoca motivata dall’impossibilità da parte della Fondazione Colocci di sostenere i
costi
previsti per la collaborazione con l’Università di Macerata, essendo venuta meno una parte importante del sostegno finanziario su cui contava».

firma master università jesi
La presentazione del Master nei locali della Fondazione Colocci

Il parziale mutamento della compagine sociale della Fondazione Colocci e l’organizzazione di un master non sono bastati.

«Ci sono indiscutibili difficoltà di contesto, nessuno lo nega. Ma è in contesti come questo che la scelta torna inevitabilmente a ridursi ad una brutale alternativa: resistere o mollare. A quanto pare a Jesi si è deciso di mollare. Di fronte a questa scelta crediamo però che i cittadini debbano poter comprendere pienamente se la storia della Fondazione Colocci potesse avere ancora uno spazio e un tempo da utilizzare per riorganizzare la sua missione originaria. Oramai da tempo, infatti, si ha l’impressione che, chi amministra Jesi, finisca sempre con il valutare le possibilità solo in base ai danari. Le risorse che c’erano non ci sono più e di fronte al contesto tanto basta, si chiude».

Stefano Bornigia
Il segretario dem, Stefano Bornigia

Bornigia evidenzia l’utilità di istituzioni come questa per la comunità cittadina: «Indirizzano e convogliano forze sociali, economiche e produttive, istituzionali, utili ad organizzare una comunità sulla base di spinte altamente qualificate. E’ questa qualità del tessuto urbano che chi amministra trascura e non lo fa solo in questa circostanza. Le relazioni nella nostra città muoiono in conseguenza dell’eccesso (vedi spostamento fontane) o del difetto (vedi Fondazione Colocci) delle ragioni economiche che si manifestano. Non si ravvisa altro schema di ragionamento». [nk_awb awb_type=”image” awb_image=”291936″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 150px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]

«Crediamo, invece, che anche in ragione della drammatica attualità che stiamo vivendo chi amministra debba provvedere a scelte che non siano determinate dal mero rapporto di sopravvivenza economica ma da una necessaria salvaguardia delle consolidate esperienze e relazioni che hanno consentito il disegno e lo sviluppo del nostro paesaggio urbano. Soprattutto da lì sarà necessario ripartire. Infine, in questa vicenda ci auguriamo che venga tenuto conto del ricollocamento del personale dipendente».

(e.d.)

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