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Cronaca

JESI Fontana, Comitato promotore per il referendum abrogativo

Al via la nascita con il sostegno di due forze di opposizione, Jesi in Comune e Partito Democratico

JESI, 9 dicembre 2020 – Sta nascendo il Comitato promotore per arrivare al referendum abrogativo sulla decisione di spostare la fontana delle leonesse.

Bocciato quello consultivo, chiesto da parte dell’opposizione in Consiglio comunale ma rigettato dalla maggioranza, il Partito Democratico e Jesi in Comune stanno seguendo l’altra strada, quella del referendum abrogativo.

«Sarà a breve costituita una pagina Facebook per consentire alle persone interessate di far parte di questo gruppo e darsi da fare per seguire tutti i passaggi» fa sapere Jesi in Comune che ha organizzato nei giorni scorsi una diretta in cui ha anticipato la decisione di seguire la strada referendaria.

Il prossimo step è appunto quello di costituire un Comitato promotore che sottoponga la questione al Comitato dei garanti, chiamato a giudicare l’ammissibilità della richiesta.

«Spazio ai cittadini, dunque, visto che tantissimi hanno palesato la propria contrarietà alla decisione, e più in generale all’atteggiamento della maggioranza sorda alle richieste della città – conntinua il gruppo di opposizione -. Saranno i cittadini a portare avanti la proposta referendaria al Comitato dei garanti, con il supporto organizzativo di Jesi in Comune e del Partito Democratico che metteranno a disposizione le sedi e le eventuali informazioni necessarie per consentire al Comitato di svolgere il suo ruolo. Vogliamo dare un segnale di apertura e siamo quindi a disposizione di quanti si impegnano in prima persona». [nk_awb awb_type=”image” awb_image=”282404″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 150px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]

Al vaglio anche il sondaggio: «Parallelamente stiamo valutando questa forma di consultazione meno partecipativa del referendum ma più veloce da realizzare, prevista dallo Statuto e disciplinata dall’art. 18 del Regolamento sugli istituti di partecipazione. Il sondaggio avrebbe potuto essere avviato direttamente da un’Amministrazione interessata a conoscere l’opinione dei cittadini. Ma è possibile arrivare a conferire un incarico ad una società esperta in materia, con risultati che dovranno essere portati a conoscenza dell’Amministrazione».

(e.d.)

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