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Cronaca

JESI FURTI NEL CANTIERE EDILE, CINQUE INDAGATI

Perquisizioni della Polizia a Jesi e in Vallesina: refurtiva parzialmente recuperata

JESI, 28 ottobre 2019 – Nello scorso fine settimana, il Commissariato della Polizia di Stato di Jesi e la Squadra Mobile della Questura di Ancona hanno eseguito cinque perquisizioni domiciliari a Jesi ed in Vallesina, delegate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, nell’ambito di un procedimento penale che ha preso vita da un importante furto di attrezzi da cantiere commesso in città nello scorso mese di agosto.

In quell’epoca, un imprenditore edile jesino si era rivolto al Commissariato di Jesi denunciando l’asportazione furtiva, avvenuta durante la notte di Ferragosto, di demolitori, smerigliatrici, trapani, set di cacciaviti professionali e motoseghe per un valore complessivo superiore a 5.000 euro, non assicurato.

Le indagini subito attivate insieme alla Squadra Mobile, sollecitate da specifiche direttive del Questore di Ancona, sono risultate subito laboriose soprattutto per la mancanza di testimoni: le abitazioni prossime al cantiere, infatti, erano prive dei loro occupanti visto che si era alla vigilia del Ferragosto.

Tuttavia, dall’incrocio dei dati acquisiti da alcune telecamere posizionate nei nella zona industriale – artigianale di Jesi, gli investigatori sono risaliti ad alcune persone, un italiano e quattro di origine romena, che, nel corso del tempo, avevano avuto relazioni di tipo professionale con l’azienda del derubato e, di conseguenza, potevano essere in possesso di informazioni utili alla commissione del furto. I cinque sospetti, tra l’altro, risultavano essere organicamente legati tra loro da collaborazioni in ambito lavorativo e frequentazioni nel tempo libero.

A seguito dell’indagine l’Autorità Giudiziaria emetteva i decreti di perquisizione locali che venivano eseguiti impegnando 7 autopattuglie ed oltre 20 uomini della Polizia di Stato di Jesi e Ancona.

Nel corso delle operazioni, iniziate alle 5 di mattina, in due delle abitazioni si è concretizzato un parziale recupero della refurtiva: gli agenti della Polizia di Stato hanno anche proceduto al rinvenimento di elementi utili alla prosecuzione delle indagini (telefoni cellulari, ricevute di pedaggi autostradali).

Tutte le persone indagate, tre dei quali non nuovi agli schedari delle Forze di Polizia, sono stati condotti al Commissariato di Jesi per essere fotosegnalati.

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