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Cronaca

JESI Gennaro Pieralisi, con Tv Centro Marche precorse i tempi

Ha sempre avuto a cuore Jesi e non si sarebbe mai mosso da qui, anche da “numero uno” al mondo

JESI, 7 novembre 2020 – L’ingegner Gennaro Pieralisi ha fatto parte della mia vita per cinquant’anni.

Il nostro rapporto nacque e si consolidò quando mi chiamò a far parte del gruppo che poi avrebbe fatto salpare la nave chiamata “TV Centro Marche”, da noi definita, quasi subito dopo, “Tribù Cento matti”. Perché l’idea di Gennaro e di Giannino, altro straordinario personaggio della nostra città che ci ha lasciato troppo presto, faceva pensare a un insieme di giornalisti molto giovani e per nulla abituati a parlare di fronte a una telecamera e così, con l’incoscienza dell’età, dicevamo spesso «bisogna essere matti per provare a far nascere a Jesi una televisione».

Nicola Di Francesco ci arruolò definitivamente e nel 1975, il 22 settembre, giorno della festa di San Settimio, andò in onda la prima trasmissione dell’emittente, da via Mura Occidentali.

Fu una gran festa che rinsaldò l’amicizia fra tutti noi che ci lavoravamo e Gennaro, che si fidava di noi. E poi…la vita trascorre, Jesi cresce, spesso trovavamo, noi che lavoravamo in redazione, Andrea Pieralisi, figlio di Giannino, che aveva poco più di una manciata di anni, che bazzicava nei corridoi della sede e che vedete fotografato, insieme ad uno dei tanti gruppi di addetti ai lavori, mentre regge il simbolo della tv, in una copertina di Tv Sorrisi e Canzoni dedicata alle televisioni cosiddette locali.

Gennaro ha sempre avuto a cuore Jesi, e non si sarebbe mai mosso di qui come hanno fatto altri suoi colleghi imprenditori. È diventato un grande e moderno industriale, un “numero uno” al mondo, la sua intelligenza e la sua tenacia sono stati un punto di riferimento. E poi il volley col figlio Gabriele, i successi festeggiati insieme, le chiacchierate diventate spesso interviste.

Qui, nella foto in primo piano, c’è Gennaro nel nostro ultimo incontro “ufficiale”: mentre parlavamo, lui disegnava, scriveva idee, magari inventava qualcosa. Ha sempre avuto un grande amore per Jesi.

L’inaugurazione del museo federiciano Stupor Mundi

Quel giorno gli chiesi se si sentisse un mecenate, visto che voleva realizzare, fortissimamente, un museo virtuale dedicato a Federico II, forse anche perché tante affinità li avvicinavano.[nk_awb awb_type=”image” awb_image=”272901″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 150px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]

Ricordo che mi disse queste parole: «Non chiamatemi mecenate. Cerco solo, da tanti anni, di realizzare un sogno. Quello di dare a Federico II di Hoenstaufen un luogo che ne possa rispecchiare la vita e le vestigia sparse in tutta Italia. L’imperatore è un personaggio attualissimo, si è applicato a problematiche che ancora oggi non hanno trovato soluzione. Uomo illuminato e intelligente, dotato di grande personalità, è stato il primo a credere nell’importanza dei rapporti con il mondo musulmano».

L’ingegner Gennaro mancherà non solo alla sua famiglia ma a tutta la comunità di cui è sempre stato una parte essenziale.

• Camera ardente visitabile da domani 8 novembre alle 10 alla Sala del commiato Ciccoli e Brunori di via Don Battistoni, 4

• Funerali in duomo lunedì 9 novembre alle 14.30

Giovanni Filosa

leggi anche : JESI / Deceduto l’imprenditore Gennaro Pieralisi 

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