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Jesi Giancarlo Aquilanti, il Maestro suona il rock

Il compositore jesino ha riscritto completamente e arrangiato una ventina di brani a Washington, con la National Symphony Orchestra e i Grateful Dead

di Giovanni Filosa

Giancarlo Aquilantimusicista e compositore marchigiano di Jesi, dopo alcuni anni di lavoro di intensa ricerca e rilettura, ha debuttato anche come “orchestratore”, riscrivendo completamente e arrangiando una ventina di brani rock a Washington, con la National Symphony Orchestra e i Grateful Dead.

Dal 1996 Aquilanti ha iniziato la sua carriera di insegnante di armonia e composizione presso la prestigiosa Università di Stanford, in California.


Ha affrontato anche studi approfonditi sulla musica elettronica e l’informatica, senza tradire la percezione delle tradizioni italiane, profondamente plasmate dall’esperienza musicale americana. Negli anni si è dedicato alla musica rock, arrangiando e dirigendo gruppi musicali con la sua orchestra della Stanford University, fra i primi i Grateful Dead una decina di anni fa, artisti fondamentali nel cosiddetto acid rock o rock psichedelico

Durante la pandemia ha orchestrato per i Grateful venti canzoni, eseguite e dirette dalla National Symphony Orchestra insieme alla band, al Kennedy Center di Washington (Dc), uno dei teatri più importanti d’America

Nei giorni scorsi Giancarlo ci ha detto di aver avuto «in questi anni di lavoro, piena libertà nella reinterpretazione delle canzoni, inserendo nelle parti orchestrali elementi che vengono dalla tradizione classica. Non mancano riferimenti a quella italiana e quella locale marchigiana, né spunti contrappuntistici, elementi operistici come ad esempio l’overture o fughe orchestrali il cui tema deriva da alcune loro improvvisazioni. È un po’ come se l’anima del gruppo si fosse trasferita ai diversi strumenti dell’orchestra. Nella musica dei Grateful Dead c’è così tanto materiale che in qualche modo, una volta che ci entri dentro, quando approfondisci la comprensione di come funzionano – di nuovo musicalmente, contrappunto, armonia, ritmo – il risultato si traduce nell’ensemble in un modo molto naturale. Ho preso le anime dei Grateful Dead e le ho diffuse in tutta l’orchestra». 

Bob Weir, 75 anni, anima dei Grateful dopo la morte del chitarrista Jerry Garcia, è entusiasta della collaborazione con il compositore / arrangiatore Aquilanti.

«Giancarlo completa davvero il quadro», afferma Weir in una intervista alla Cbs.

«Aquilanti si è adoperato a mettere insieme arrangiamenti che integrassero completamente gli elementi, incluso l’improvvisazione dei membri dell’orchestra. E’ riuscito a mettere su una pagina quello che stavamo cercando, in modo assolutamente perfetto».  

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