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JESI GIANFRANCA SCHIAVONI SARÀ LA NUOVA PRESIDENTE FIDAPA

«La nostra mission? Impegnarsi a 360 gradi, in sostanza lavorare a tutto tondo, per valorizzare le attività che favoriscano il miglioramento della vita, anche lavorativa, delle donne»

JESI, 24 giugno 2019 – Da ottobre passerà a Gianfranca Schiavoni (foto in primo piano), consulente sulla sicurezza alimentare, il timone della Fidapa di Jesi, acronimo di Federazione italiana donne, arti, professioni ed affari. È stata eletta recentemente ma sarà operativa dall’autunno, sostituendo Francesca Pentericci, avvocato, che ha concluso il suo biennio.
Per Gianfranca Schiavoni la Fidapa «rappresenta un gruppo di  professioniste, prima magari semplici conoscenti poi diventate, nel tempo, anche amiche, con le quali hai la possibilità di incontrare e conoscere persone e problematiche al di fuori della tua quotidianità e del tuo ambito lavorativo».
«Donne in gamba, impegnate in ambienti professionali diversi nella vita della nostra città. La mission Fidapa? Il nostro è un movimento d’opinione, che per statuto stabilisce di impegnarsi360 gradi, in sostanza lavorare a tutto tondo per valorizzare le attività che favoriscano il miglioramento della vita, anche lavorativa, delle donne, contando in una consapevole partecipazione alla vita sociale, amministrativa e politica, adoperandosi per rimuovere gli ostacoli ancora esistenti».

«Siamo convinte che la crescita debba essere culturalecosciente, tanto che ci impegniamo a fondo in eventi che oggi riteniamo siano importanti e coinvolgenti. Ci incontriamo fra noi molto spesso, carta e penna per accennare a idee o a iniziative ma siamo aperte alla città, per la quale sappiamo che c’è sempre molto da lavorare. Io sono in Fidapa dal 2005 e ti confesso che l’associazione ha fatto grandi passi».

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Gianfranca Schiavoni
«Forse siamo partite, come diceva qualcuno, a tè e biscottini ma subito siamo arrivate, con una certa consapevolezza e con esperienza, a una connotazione che ci ha preso, soprattutto quando abbiamo praticamente toccato con mano tutte le problematiche che si affrontano in ogni campo, non soltanto quelle declinate al femminile. Abbiamo incontrato, organizzando eventi di
un certo spessore e insieme alla città, personaggi di notevole caratura, che ci hanno dato la consapevolezza di poter incidere non solo nel tessuto sociale in cui viviamo».
Sei convinta della cosiddetta parità raggiunta?
«Io non sono del tutto d’accordo, debbo essere sincera, noi vogliamo che la differenza venga dichiarata. Siamo uguali ma con esigenze e caratteristiche diverse, per cui la diversità va riconosciuta e rispettata. Ho portato nell’associazione compagne di scuola, personalità differenti che creano, insieme, l’occasione per incontrarsi, confrontarsi, dialogare per stimolare la crescita. Studiamo temi, progetti, si costituiscono gruppi di lavoro per arrivare poi all’obiettivo prefissato. La sede istituzionale è al Circolo Cittadino di Jesi ma ringraziamo il Comune che ci dà la disponibilità dei suoi locali per gli eventi e incontri col pubblico e ormai facciamo parte integrante del tessuto della nostra città. E diciamo la nostra».
A ottobre presenterai il tuo programma?
«Certo, ma ti dico subito che si baserà sulla continuità di quello che abbiamo realizzato fino a ora, seguendo ovviamente anche le emergenze dell’attualità, sono quelle che in fondo ti dettano le idee più immediate da sviluppare e lo scopo da raggiungere. La nostra caratteristica più bella? La sinergia. Non è la presidente che fa tutto, quella cioè che se la suona e se la canta, perché vorrei, come per le altre, essere quella che alla fine tirerà le fila dei vari discorsi nati e costruiti dai nostri incontri».
Giovanni Filosa
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