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Cronaca

Jesi Giovani e politica, Giacomo Mosca: «Noi il futuro? Noi siamo il presente»

Eletto con il Partito democratico, ha 21 anni e lavora ad Apiro: ha fondato l’associazione Jesi Clean ed è membro della Consulta delle nuove generazioni

Jesi, 24 luglio 2022E’ il più giovane consigliere comunale eletto alle scorse elezioni amministrative: Giacomo Mosca ha 21 anni e con 146 preferenze è stato eletto con il Partito democratico.

Già noto in città per aver fondato l’associazione Jesi Clean, Giacomo Mosca lavora ad Apiro è membro del direttivo della sezione Anpi di Jesi e della Consulta delle nuove generazioni del Comune.

Giacomo Mosca e Filippo Bartolucci

Questa in Consiglio comunale è la sua prima esperienza politica?

«Grazie alla mia famiglia e ai miei nonni sono interessato alla politica: questa è la mia prima esperienza. Ho accettato di candidarmi per Lorenzo Fiordelmondo perché condivido la modalità di fare politica, i progetti e soprattutto gli ideali. Precedentemente, per iniziare a capire il funzionamento e i compiti di chi lavora in Comune, ho deciso di entrare a far parte della Consulta delle nuove generazioni, dove sono stato eletto anche membro del direttivo. È stato sicuramente il primo passo che mi ha permesso di interfacciarmi con la macchina comunale».

Cosa l’ha convinta a impegnarsi?

«Il passo che mi ha spinto a prendere tale decisione è stato il perfetto incontro di idee non solo con il sindaco Fiordelmondo, ma anche con il Partito democratico, con il quale ho accettato di candidarmi, e con tutta la coalizione di Jesi Città Futura. Vedere una squadra così unita, compatta e omogenea sull’obiettivo finale è stato il nostro punto di forza e quello che mi ha spinto ad accettare questo incarico. Visto che ero presidente dell’associazione JesiClean, impegnarmi come consigliere comunale, anche solo per la campagna elettorale, significava dover abbandonare questo ruolo. Alla fine, in accordo anche con l’associazione, ho sospeso la mia carica, avviando tutte le pratiche necessarie per l’elezione di un nuovo presidente».

Che si aspetta da questa esperienza?

«Voglio imparare il più possibile, come se dovessi tornare sui banchi di scuola. Desidero apprendere le modalità, i tempi, i funzionamenti e la complessità della nostra macchina amministrativa e rendermi disponibile per i cittadini e le cittadine della nostra città. Il compito del consigliere in fin dei conti credo sia proprio questo, e combacia perfettamente con quello che era il primo punto della nostra campagna elettorale: ricostruire una relazione tra cittadini e Amministrazione comunale. Credo che per far sì che ciò accada, ci deve essere da ambo le parti estrema disponibilità, spirito di servizio e un senso di responsabilità non solo nei confronti del singolo cittadino, ma della collettività».

Ci sono questioni che le stanno particolarmente a cuore, sulle quali intende porre particolare attenzione?

«La mia campagna elettorale è stata basata su tre temi: i giovani, l’ambiente e l’antifascismo. Sulla prima questione credo che sia necessario un cambiamento rispetto a quanto abbiamo vissuto in questi anni. Jesi deve tornare a essere un centro di aggregazione per l’intera Vallesina. Per me sedere in Consiglio è veramente un onore e accresce ulteriormente il mio senso di responsabilità verso tutti i cittadini della nostra Jesi. L’ambiente è un tema che non ha più tempo per essere rimandato. Occorre prendere scelte serie e importanti anche a partire dai singoli Comuni. È un tema attuale, sentito dalle giovani generazioni. Visto anche l’ottimo rapporto con il nuovo assessore all’ambiente Alessandro Tesei, mi piacerebbe promuovere attività, iniziative, collaborazioni per il bene del verde della nostra città, attuando le migliori scelte possibili, con competenza e serietà. Sono cresciuto in una famiglia antifascista: occorre tenere viva la memoria di tutti coloro che si sono sacrificati per permetterci di essere qui oggi, dove siamo, con i diritti che abbiamo».

C’è un personaggio cui si sente ideologicamente vicino?

«Ce ne sono tanti ma se devo scegliere, sicuramente Enrico Berlinguer. Ciò lo devo alle mie insegnanti, ai miei nonni paterni che mi hanno raccontato la sua azione politica verso i cittadini, la collettività, le battaglie, le rivolte e le manifestazioni. Sono orgogliosamente di sinistra: non potrò mai affiancarmi a coloro che vanno contro l’inclusione, contro la salvaguardia e la cura dell’ambiente, contro la libertà di amare, contro la libertà di decidere della propria vita. Si possono cambiare le idee, ma le ideologie e i valori che ognuno di noi ha dentro di sè e che ci contraddistinguono, rimangono per sempre».

Giovani e politica: se ne parla tanto, forse anche in modo retorico, che ne pensa?

«Molti giovani cercano di tenersi il più lontano possibile dalla politica, basta vedere la percentuale delle persone che non sono andate a votare… Penso sia importante dimostrare che cambiare le cose è possibile, che l’impegno ripaga. All’interno della coalizione di Jesi Città Futura ci è stato dato lo spazio per costruire e organizzare eventi e incontri, fornendoci tutti i mezzi necessari. Questa fiducia da parte della coalizione ha permesso a me e a Filippo Bartolucci di sedere accanto in Consiglio comunale: insieme facciamo 44 anni. Spesso ci dicono che siamo il futuro: penso che dobbiamo essere il presente! Il fatto che un ragazzo che si trovi all’estero possa votare e un ragazzo che semplicemente fa l’università fuori sede non possa votare nella città in cui si trova ma debba tornare, fa già capire quanto poco siano prese in considerazione le esigenze dei giovani. Questa problematica è sorta nell’incontro svolto in campagna elettorale con tutti i giovani della coalizione, con la quale si sta formando un bellissimo gruppo che va oltre la politica. Il voto, oltre a essere un diritto, è anche un dovere».

Seconda intervista ai tre consiglieri under 30, seguirà Matteo Sorana

Eleonora Dottori

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