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Cronaca

JESI I 12 tigli da abbattere in Viale Trieste, la perizia dell’agronomo

Ugo Pazzi ha ricevuto l’incarico dalla Cooperativa Opera di eseguire una relazione botanica dalla quale è emersa la presenza di cavità sospette e chiome ridotte

JESI, 10 febbraio 2022Tre in prossimità della stazione ferroviaria, tre sul pezzo di Viale Trieste all’intersezione con via IV Novembre, e sei nella parte superiore della strada, prima della rotatoria con via XXIV Maggio. Ecco dove sono posizionati i tigli dei quali è previsto l’abbattimento.

Ad occuparsi della perizia è stato l’agronomo Ugo Pazzi che ha ricevuto l’incarico dalla Cooperativa Opera (che si occupa della manutenzione ordinaria del verde pubblico – stagioni vegetative 2021-2022-2023) «di eseguire una relazione botanica speditiva, da terra, visiva per accertare lo stato fisiologico, la propensione al cedimento e l’analisi del fattore di contatto su 12 tigli posti lungo il Viale Trieste a Jesi».

La perizia è stata data ieri lunedì ai rappresentanti dei firmatari della petizione che, con 184 firme, hanno chiesto di conoscere i motivi dell’abbattimento.

Specie protetta, il tiglio è tra gli alberi di prima grandezza (altezza superiore a 18 metri a maturità) e a chioma larga (diametro maggiore di 6 metri). Secondo la perizia «gli alberi hanno risentito di una elevata competizione intraspecifica e una conformazione di chioma che tende a portare in alto la vegetazione con un problema per la propensione al cedimento non solo degli alberi ma anche delle branche. Gli alberi hanno caratteristiche piuttosto uniformi con segni di capitozzature che sono tollerati dal tiglio meglio che da altre specie botaniche, ma che in alcuni casi hanno generato un’impalcatura di chioma a candela».

Il sopralluogo c’è stato lo scorso 14 dicembre con l’agronomo, i tecnici del Comune di Jesi e i responsabili della cooperativa.

Di dimensioni e altezze, ovviamente diversi, la prassi di valutazione è stata la medesima. Gli alberi, infatti, sono stati battuti con «martello meccanico e il suono risultante dalla battitura indica la presenza di cavità sospette».

Le chiome risultano ridotte dal 50% al 70% e tutti i tigli secondo la perizia hanno «perso gran parte delle proprie funzioni ecosistemiche, con elevata propensione al cedimento sia delle singole branche che dell’intero albero».

«Considerando la tipologia di alberi, le loro condizioni statiche e fitosanitarie, il fattore di contatto e che gli alberi sono irrimediabilmente compromessi e non in grado di vegetare in modo regolare ed espletare così le funzioni ecosistemiche richieste» se ne prescrive l’abbattimento.

L’agronomo, nella relazione, ha precisato che occorre impiegare «personale altamente specializzato» e che «sussiste l’obbligo di ripiantumazione di un congruo numero di
essenze scelte tra quelle dell’elenco delle specie protette della Regione Marche».

Eleonora Dottori

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