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Cronaca

JESI I ragazzi dell’Oikos alla Fattoria dei Sogni (video e foto)

Ogni settimana le educatrici accompagnano un gruppo a fare volontariato con Selena Abatelli

JESI, 6 luglio 2021 – Sono ormai tre settimane che i ragazzi della comunità Oikos frequentano la Fattoria dei Sogni di Selena Abatelli, lo spazio inclusivo in via della Barchetta, e lo faranno per tutta l’estate.

Ogni settimana le educatrici della comunità di Castelplanio accompagnano un gruppo di ragazzi che stanno seguendo un percorso di disintossicazione da sostanze stupefacenti alla fattoria, dove lavorano come volontari, socializzano e fanno nuove esperienze.

«Sono 26 i ragazzi che vivono in comunità – spiegano le psicologhe Noemi Castelli e Tatiana Bastari –. Noi portiamo qui un gruppo di 6-7 ragazzi ogni settimana per circa 2 o 3 ore, sono 3 gruppi che si alternano per lavorare in base a quello che serve in fattoria, si rilassano in piscina e stanno con gli animali».

Il percorso di chi entra all’Oikos segue tre step: accoglienza (con il primo sostegno alla motivazione e gestione dell’astinenza), comunità (rilettura della propria storia personale fino alla definizione di un progetto vita realizzabile) e reinserimento (prevenzione delle possibili ricadute, sostegno all’autonomia e al reinserimento nella società sia a livello relazionale sia lavorativo).

Le psicologhe Tatiana Bastari e Noemi Castelli

«Spesso queste persone incontrano dei pregiudizi, i ragazzi sono spaventati dal giudizio del possibile datore di lavoro, ma è una loro scelta personale decidere se parlare del proprio passato o meno. Siamo convinti che se hanno delle professionalità da spendere, ovvero un titolo di studio e competenze acquisite, questo rinforza la loro autostima e facilita il superamento di un eventuale pregiudizio».

Ci ha raccontato la sua storia Federico, 45enne di Civitanova

«Sono all’Oikos da 7 mesi, ma non è la prima struttura in cui entro. Da quando avevo 18 anni ho fatto uso di stupefacenti: a un certo punto della mia vita ho dovuto scegliere di entrare all’Oikos per me stesso. Ci sono alti e bassi, ma quando entri in comunità rivedi le cose in prospettiva e cominci a pensare a tutto quello che la tossicodipendenza ti ha tolto: ripenso a quando dormivo per strada, in macchina. Venire qui in fattoria mi aiuta a sfogarmi, a rilassarmi, a uscire un po’ dal solito ambiente».

Alcuni dei ragazzi dell’Oikos insieme a Selena Abatelli e al volontario Gabriele Papili

I ragazzi dell’Oikos al momento hanno costruito la piscina inaugurata proprio questa settimana e le casette per i conigli e per le galline.

Ribellione, voglia di appartenere a un gruppo, influenze ambientali, sono i fattori che hanno spinto i ragazzi a entrare nel mondo degli stupefacenti.

«Ora l’intenzione è quella di smettere e cambiare vita, la comunità aiuta ma la maggior parte del lavoro dev’essere fatto dalla propria volontà», spiegano.

«Tutti possono sbagliare e tutti hanno diritto a una seconda possibilità», commenta Selena.

L’Oikos si occupa anche di portare una “comunità diffusa sul territorio”, quindi svolgendo il lavoro di comunità a domicilio, su misura rispetto alle famiglie e i loro obiettivi specifici. Il tutto fra progetti regionali in collaborazione con altre cooperative e progetti richiesti dai servizi del territorio come consultori e Comuni.

La Fattoria dei Sogni

C’è tanto lavoro da fare alla Fattoria dei Sogni, fra accudimento e gestione degli animali e dei loro spazi, progetti con i ragazzi disabili che la frequentano e altri lavoretti pratici, di recente è stato costruito il ricovero per gli attrezzi. Fortunatamente accanto a Selena ci sono tanti volontari che la supportano, come Mauro Boccacci, che insegna tiro con l’arco, o Gabriele Papili.

«Appena vedi Selena ti accorgi che emana vibrazioni positive con cui riesce a coinvolgere tutti – racconta Gabriele –. Io sono un amante degli animali e volendo fare volontariato, grazie a una collega ho conosciuto Selena: mi ha subito trasmesso felicità e serenità e ho capito che mi sarei trovato bene».

Da allora, complice anche il piacere della riscoperta della natura, non se n’è più andato dalla fattoria.

Gabriele Papili

«Tutto quello che c’è alla Fattoria dei Sogni è così grazie alle persone che vogliono bene a Selena – ha commentato l’assessora Marialuisa Quaglieri –, che è una persona che fa sempre tutto per le altre persone e per gli animali. Selena Abatelli è un orgoglio per la nostra città».

La parola chiave della Fattoria dei Sogni è inclusione, delle persone e degli animali: qui, giudizi e pregiudizi restano fuori, ricorda sempre Selena, che fra l’altro ha salvato tanti animali in difficoltà

Fra questi anche Dasy, puledra salvata dal macello e operata d’urgenza grazie a una raccolta fondi attivata dal suo Dream day.

«Selena è un’istituzione a Jesi», ha commentato l’assessore Ugo Coltorti presente a uno degli incontri in fattoria.

«Il lavoro alla fattoria è impegnativo ma dà tanta soddisfazione – commenta Selena –. C’è collaborazione qui, ed è un posto in cui c’è libertà per tutti, animali e persone».

Un percorso, quello della Fattoria dei Sogni, nato con il primo Dream day all’ospedale pediatrico anconetano Salesi nel 2013. È del 2015 l’inaugurazione della prima altalena inclusiva donata al Comune di Jesi. E a novembre 2020 il trasloco della fattoria da via Spina a via della Barchetta. E finalmente il 19 settembre l’inaugurazione della nuova sede.

«I ragazzi disabili che frequentano questo posto sono una risorsa, non un problema, e possono mandare messaggi importanti».

Ma la fattoria è aperta a tutti, e molte famiglie vengono a rilassarsi e a conoscere gli animali.

«Non ho mai visto un bambino giocare con il cellulare qui», sottolinea Selena. E come si potrebbe…

Elisa Ortolani

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