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Cronaca

JESI Ictus, come riconoscerlo: la prevenzione è fondamentale

Il primo appuntamento informativo si terrà a Palazzo Pianetti giovedì 21 ottobre con il primario di Neurologia, Claudio Alesi

JESI, 19 ottobre 2021Sensibilizare la popolazione sulla patologia cerebrovascolare: questo lo scopo degli incontri organizzati dallAsur March- Av2Unità operativa complessa di Neurologia di Jesi con il patrocinio del Comune.

L’assessora Marialuisa Quaglieri e il dottor Claudio Alesi

Il primo appuntamento è per giovedì 21 ottobre, ore 17 a Palazzo Pianetti, mentre il secondo si terrà il 17 novembre.

«Fare prevenzione è fondamentale: bisogna riconoscere i campanelli di allarme e non sottovalutarli – ha detto l’assessora alla sanità Marialuisa Quaglieri -. Bisogna capire quando si deve andare in ospedale: la struttura di Jesi è assolutamente capace di farsi carico di questi pazienti».

Ne 2019 il reparto dell’ospedale “Carlo Urbani” ha accolto 226 persone con ictus di cui 178 iscemici e di questi 24 sono stati sottoposti a un trattamento endovenoso.

Nel 2020 sono stati 190 i ricoveri di cui 147 ischemici, mentre quest’anno, fino ad agosto, sono stati 120 di cui 31 sottoposti a trattamento endovenoso. Dati che rispecchiano la media nazionale, consideranzo il bacino della Vallesina che afferisce al nosocoio jesino: ogni 100mila abitanti, ogni anno, si verificano 200 casi.

Ospedale Carlo Urbani Jesi
L’ospedale “Carlo Urbani”

«L’ictus è una patologia improvvisa: a Jesi c’è una Stroke Unit che è la più antica delle Marche – ha aggiunto il primario di Neurologia, Claudio Alesi -. La tempestività della fase preospedaliera sarà al centro degli incontri perché è fondamentale attivare subito una terapia adeguata per ridurre la mortalità o le conseguenze invalidanti dell’ictus. La struttura jesina è una delle poche che una volta effettuata l’angiotac consente di fare un confronto con la risonanza magnetica».

Tali patologie non dipendono dall’età.

«Andando verso i 70 anni ci sono più probabilità ma non è detto che non possano verificarsi anche nei giovani. Negli incontri parleremo anche dei sintomi che possono essere una difficoltà improvvisa nel linguaggio, un disturbo sensitivo, un impaccio degli arti. Con il dottor Marco Candela e con la Cardiologia vogliamo dare vita a un ambulatorio sulla prevenzione secondaria, rivolto cioè a quei pazienti già colpiti».

Conoscere e intervenire rappresenta il primo passaggio per una corretta gestione di tali patologie che, in particolare per l’ictus, rappresenta la chiave di volta per un probabile futuro successo terapeutico.

Al primo incontro parteciperanno il dottor Alesi e il collega Emanuele Medici, direttore Uoc Stroke Unit Neurologia Jesi AV2. Il pomeriggio si chiuderà con le domande e i chiarimenti da parte del pubblico.

Eleonora Dottori

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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