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JESI IL CLUB NOVA AESIS SI INTERROGA SUL FUTURO DELL’OSPEDALE

«Il “Carlo Urbani” non sarà ridimensionato» ha sostenuto Enzo Giancarli e Marialuisa Quaglieri: «Passo importante l’approvazione del regolamento della Conferenza dei Sindaci. cosa che permetterà di poter incidere sulle scelte»

JESI, 11 dicembre 2019 – Il Club Nova Aesis ha scelto un tema di estremo interesse – presentato dal presidente Fabio Bertarelli – da portare all’attenzione della conviviale mensile svoltasi nei giorni scorsi al ristorante Rusticanella: “Ospedale Carlo Urbani, modello o no? Quale futuro per la Vallesina?“.

Relatatori due esperti del settore come il consigliere regionale Enzo Giancarli e l’assessora alla sanità del Comune di Jesi, Marialuisa Quaglieri.

Presenti, ovviamente, addetti ai lavori, primari in servizio  – come Giuseppe Pasquarella in Otorino –  o in pensione, e dibattito animato soprattutto dagli interventi di Franco Iantosca – già direttore di Gastroenterologia, ora componente del neo comitato sorto in difesa dell’ospedale jesino -, e dal neurologo Elvio Giaccaglini.

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Il vice presidente Aesis, Giancarlo Catani

«Non parlerei di ospedale modello per il “Carlo Urbani” – ha sottolineato nel suo intervento Giancarli – piuttosto di struttura per intensità di cure che deve assumere una dimensione di riferimento territoriale più vasta di quella attuale della Vallesina. Dobbiamo essere consapevoli del valore del nostro ospedale che è e resta di primo livello e non verrà ridimensionato. Al proposito presenterò un emendamento chiarificatore all’approvazione del nuovo piano sanitario regionale».

E poi ci sono le criticità, evidenti, eclatanti, surreali a volte: le liste d’attesa infinite e il Cup unico regionale, il pronto soccorso che può trasformarsi in una bolgia infernale, personale medico e sanitario in diminuzione, accorpamenti, che purtroppo vanno a braccetto con le eccellenze riconosciute.

«Ma non è possibile continuare a parlare solo di questo – ha osservato Giaccaglini -, la riflessione di fondo è: occorrono scelte coraggiose al di là di quelle politiche. E questo vuol dire chiudere alcuni reparti per potenziare i migliori e massima qualità nell’assistenza. La tutela della salute va programmata».

«Un passo importante – ha sottolineato Marialuisa Quaglieri – è stato fatto di recente con l’approvazione del regolamento della Conferenza dei Sindaci, uno strumento che permetterà agli amministratori di poter incidere con le loro osservazioni sulle decisioni da assumere riguardo ai servizi sanitari. Per il nostro ospedale bisogna cominciare ad avere una visione da Area Vasta, le potenzialità sono tantissime anche in presenza di situazioni critiche, il personale è altamente qualificato anche se non sufficiente».

Per il vice presidente Nova Aesis, Giancarlo Catani, occorre «unità di intenti per poter avere servizi sanitari all’altezza delle esigenze del territorio e che siano sempre più efficienti».

(p.n.)

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