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Jesi Il concerto omaggio a John Williams chiude il XXIII Festival Pergolesi Spontini

Stasera (ore 21) al Teatro il M° Stefano Campolucci dirige l’orchestra della Scuola Musicale G.B. Pergolesi, voce narrante Sergio Cardinali, violino solista Serena Cavalletti, partecipazione straordinaria di Gemma Manoni

Jesi – Sulle note di Schindler’s list, Gemma Manoni racconterà la storia di suo padre, Luigi, reduce dai campi di prigionia nazisti che riuscì, forse proprio grazie alla musica e a un violino, raccolto tra le macerie di un bombardamento, a sopravvivere all’orrore.

Quel violino famoso, nella serata conclusiva del Festival Pergolesi Spontini, sarà suonato dalla solista Serena Cavalletti.

Ha scritto colonne sonore che non dimenticheremo mai, da Star Wars a Jurassic Park, da Indiana Jones a Superman, da Harry Potter Salvate il soldato Ryan. Ed è l’artista vivente che ha conquistato più nomination nella storia dei Premi Oscar, ben 53. Prima di lui, solo Walt Disney.

E’ John Williams, compositore statunitense, un vero monumento della cultura musicale americana e della cinematografia, autore di 366 album di colonne sonore.

Sir Johan Williams, 91 anni, ha lavorato molto per i registi Steven Spielberg, George Lucas, Oliver Stone, Delbert Mann, Jean-Jacques Annaud e Chris Columbus, e ha vinto ben 5 Oscar per la migliore colonna sonora, nel 1972 con Il violinista sul tetto, nel 1976 per Lo squalo, nel 1978 per Guerre Stellari, nel 1983 per E.T l’extraterrestre, e nel 1994 per Schindler’s List

Con la sua grande musica si chiude il XXIII Festival Pergolesi Spontini, stasera 26 settembre, ore 21, al Teatro Pergolesi.

Come da tradizione, per l’evento finale prosegue la collaborazione tra la Fondazione e la Scuola Musicale Pergolesi che propone un ensemble sinfonico composto da docenti e allievi. Protagonista è dunque l’orchestra della Scuola Musicale diretta dal M° Stefano Campolucci, con Sergio Cardinali autore del testo e voce recitante, Serena Cavalletti quale violino solista, e con la partecipazione straordinaria di Gemma Manoni.

Dopo il grande successo del concerto dello scorso anno dedicato al maestro Ennio Morricone, l’Orchestra Pergolesi, dell’omonima scuola jesina, prosegue in questo concerto con il filone della musica applicata con un omaggio a John Williams. Del compositore americano saranno proposti alcuni dei brani più famosi quelli che, per slancio e per l’energia che li caratterizza, si adattano a pieno titolo al tema del Festival Pergolesi Spontini 2023, ovvero “Salti di gioia”.

John Williams è uno di quei maghi della musica il cui lavoro ha incantato il mondo del cinema per decenni, i suoi brani sono diventati parte integrante della cultura popolare e hanno reso memorabili alcuni dei momenti più iconici nella storia della settima arte. 

Sarà un concerto speciale che attraverserà l’eclettica carriera musicale del compositore statunitense che, per il suo approccio alla musica da film, definito neoclassico dalla critica musicale, è stato accostato allo stile tardoromantico di Korngold, ma anche a Wagner (basti pensare all’impiego del leitmotiv associato ai personaggi principali) e a Holst per l’uso delle orchestrazioni e per quel senso di grandezza e di avventura che evocano molte delle sue partiture.

Attraverso il potere della sua musica, al Teatro Pergolesi sarà possibile esplorare mondi fantastici e rivivere momenti epici tratti da alcune delle storie più amate dal pubblico del grande schermo, da “Harry Potter” a “Salvate il Soldato Ryan”, da “E.T l’Extraterrestre” a “Jurassic Park”, per arrivare a un’ampia selezione di brani tratti dalla colonna sonora di “Star Wars”.

Ma la serata sarà anche l’occasione per apprezzare la straordinaria maestria di Williams nel catturare l’essenza emotiva di ogni narrazione, nelle diverse sfumature, nei diversi contesti e di tradurla in musica. Così, accanto alle colonne sonore epiche e travolgenti entrate nella storia della musica da film, ci sarà anche un momento particolare, dedicato a una delle partiture con cui il compositore americano vinse l’Oscar nel 1993: “Schindler’s list”. 

In questo quadro verrà evocata anche una parte significativa della nostra storia. Quella poco conosciuta di centinaia di migliaia di Italiani che, dopo l’8 settembre 1943, furono detenuti nei campi di prigionia dai nazisti e che lasciarono la loro vita in quelle tragiche circostanze. Gemma Manoni racconterà la storia di suo padre, Luigi, reduce da quei campi di prigionia che riuscì, forse proprio grazie alla musica e ad un violino, raccolto tra le macerie di un bombardamento, a sopravvivere all’orrore. Si tratta di un violino famoso, a suo modo, poiché è stato suonato in diverse circostanze e in manifestazioni ufficiali (ad esempio dallo stesso Sindaco della città di Firenze) per accompagnare il racconto che Gemma Manoni ha condiviso sulle tragiche vicende belliche che hanno vissuto molti italiani. Un violino che, nella serata conclusiva del Festival Pergolesi Spontini, sarà suonato dalla solista Serena Cavalletti.

Se è vero che il teatro è essenzialmente finzione, questa volta in teatro sarà un oggetto drammaticamente reale, con la sua storia materiale, a “raccontare”, a dare vita e voce a una vicenda che ha toccato milioni di persone: il violino del lager.

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