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JESI IL METODO FINLANDESE PER LE SCUOLE “MESTICA” E “BORSELLINO”

metodo finlandese Borsellino Mestica jesi

Dal prossimo anno si cambia: tempo disteso, quindi una compattazione oraria che elogi la lentezza e sviluppi il pensiero critico, e una didattica cooperativa fatta di laboratori e pratica

JESI, 18 dicembre 2019 – Approda dal prossimo anno scolastico il metodo finlandese nella scuola primaria “Mestica” e alla secondaria di I grado “Borsellino” (ex “Savoia”).

Presentato ufficialmente questa mattina, il modello sperimentale è stato ampiamente approfondito e appoggiato dal Consiglio d’Istituto e dai Consigli di Classe.

«La sperimentazione riguarderà le prime classi del “Mestica” e quelle che scelgono la settimana corta del “Borsellino” –  ha spiegato la dirigente scolastica Sabrina Valentini -. Il modello finlandese è stato sperimentato con successo in oltre 80 scuole in tutta Italia in convenzione con l’Università Politecnica delle Marche, l’Università Cattolica e la Bicocca di Milano. Due gli aspetti principali: un tempo disteso, quindi una compattazione oraria che elogi la lentezza e sviluppi il pensiero critico, e una didattica cooperativa fatta di laboratori e pratica. I docenti hanno seguìto una formazione specifica per intraprendere questo modello che punta a formare teste critiche e cuori intelligenti».

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La dirigente Antonella Accili dell’Istituto “E. da Piandimeleto” (PU), e Sabrina Valentini dirigente dell’Istituto Lotto di Jesi

Sperimentazione accolta con entusiasmo dall’assessore alle Politiche educative Marisa Campanelli: «Auspico da tempo questo cambiamento: il “Mestica” è una scuola con ampi spazi che vanno rinnovati in questo senso. Considero questa novità una ricchezza per la città, in cui il Comune crede e investe risorse importanti per il trasporto, essendo previsto un cambio di orario».

Con il nuovo metodo, infatti, gli studenti e le studentesse della “Borsellino” inizieranno le lezioni alle 8 fino alle 14 con due pause alle 9.50 e alle 11.50, dal lunedì al venerdì.

Fermo restando il modello “tradizionale” per quegli studenti che sceglieranno la settimana lunga, dal lunedì al sabato.

In occasione delle scuole aperte, il calendario è già sul portale della scuola, alle famiglie saranno forniti i dettagli del programma.

Soddisfazione anche da parte di Giovanna Pinto dell’Ufficio scolastico regionale: «La scuola si mette in gioco, sarà una bella esperienza per i cittadini che crescono».

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L’Istituto Comprensivo Lotto ha aderito al modello attraverso un accordo di rete tra scuole con capofila l’Istituto “E. da Piandimeleto” di Pesaro, guidato dalla dirigente Antonella Accili che segue questa modalità da ormai sei anni.

Partendo dal presupposto che nelle classifiche le scuole finlandesi ottengono ottimi piazzamenti, Accili ha aggiunto: «Le lezioni non saranno più spezzettate ma concentrate in due o tre giorni la settimana, in modo che al giorno i ragazzi non abbiano sei materie da preparare – ha spiegato la docente -.  Questo consente di sviluppare una memoria a lungo termine anziché quella a breve termine. La lezione frontale lascia spazio ad una lezione dinamica, in cui il docente segue singolarmente il lavoro degli alunni riuscendo così a verificare se vi sono lacune anziché accorgersene in sede di esame».

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Hanno illustrato il modello le dirigenti Accili e Valentini, l’assessora Campanelli e Pinto per l’Ufficio Scolastico Regionale

Riduzione della lezione frontale, compattazione oraria, ma anche ambienti finalizzati a garantire un migliore apprendimento: «Fondamentale per fissare le nozioni sono i laboratori, le lezioni all’aperto, i lavori a coppie e di gruppo – ha aggiunto Accili -. La mole di lavoro più grande si svolge a scuola con i professionisti della didattica, cioè gli insegnanti. Da indagini effettuate a scuola abbiamo registrato meno stanchezza, un miglioramento nelle prove Invalsi, una maggiore autostima e affetto per la scuola: di tutto ciò beneficia l’apprendimento».

Importante il ruolo dei docenti che dovranno studiare una programmazione che comprenda i nuclei essenziali delle discipline, avendo modo di approfondire in classe per il tempo necessario.

«Il programma ministeriale sulla didattica ci chiede di lavorare sulle competenze – ha aggiunto la dirigente Valentini -. Questo sistema consente di farlo dando una preparazione adeguata migliorando l’apprendimento».

Eleonora Dottori

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