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Cronaca

Jesi Il murale di Mancini deturpato sarà restaurato dai Technicalz

Federico Zenobi, uno degli artisti dell’opera, raggiunto in Laos dove attualmente si trova: «Bisogna rimetterci mano in modo consistente, lo faremo noi, vedremo come, al mio rientro»




Jesi – Una sorpresa amara, quella della deturpazione del murale di via del Prato, dedicato a Roberto a Mancini, per Federico Zenobi, componente dei Technicalz Team, (gli street artist che hanno realizzato l’opera nel 2021) e che abbiamo raggiunto telefonicamente in Laos dove attualmente si trova.

«Di sicuro è il gesto di qualche giovane sconsiderato, una ragazzata», ha commentato Federico, dopo aver visto le foto del murale imbrattato e paragonandolo agli atti vandalici del 2022 ha spiegato: «In quell’occasione credo siano stati gli stessi abitanti del quartiere a ripulire il murale, noi avevamo dato una mano di protettivo in fase di realizzazione e in quel caso si trattava di scritte piccole, fatte con un pennarello solo sulla parte bianca della scritta “Grazie Roberto!”, mi pare che rimuoverle era stato facile».

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L’opera, inaugurata nel 2021, per omaggiare l’allora Ct della Nazionale italiana di calcio, fresca della vittoria agli Europei d’Inghilterra, si trova proprio davanti alla chiesa di San Sebastiano dove Roberto Mancini è cresciuto, e già nel 2022 aveva subìto due atti vandalici a distanza di poche settimane, con scritte piccole, fatte con un pennarello, che comparivano, appunto, all’interno della scritta dedicata al Mancio.

Anche stavolta è la scritta ad essere stata presa di mira, imbrattata con simboli fallici, croci, scarabocchi e il numero 666, che richiama il simbolismo satanico, molto più invasivi dei precedenti e realizzati con uno spray nero.

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Qualcuno ha anche ipotizzato un possibile collegamento con chi ha profanato poche settimane fa l’edicola votiva all’intersezione tra via M.L. King e via Paradiso, dove erano stati rinvenuti simboli molto simili sull’immagine della Madonna e di Gesù.

Quanto al murale, «stavolta penso proprio che bisognerà rimetterci mano in modo più consistente – ci ha detto Federico Zenobi -, lo faremo noi, vedremo come non appena rientrerò dall’estero, farò in modo di prendere contatti per organizzarci».

Non solo un bravissimo artista Federico, ma anche partecipe, che non si tira indietro al bisogno. Insomma, di quelli che fanno. E non parlano solo.

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