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JESI IL MUSEO STUPOR MUNDI FATICA A DECOLLARE: REAZIONI E PROPOSTE DELLA CITTA’

museo Stupor Mundi Oltre la disabilità, l'incontro di Fidapa

Non sono mancate le reazioni della politica e dei cittadini sul Museo dedicato all’Imperatore.

JESI, 13 agosto 2019 – A due anni dall’apertura, il Museo Stupor Mundi fatica a decollare. La decisione della proprietà di lasciare la gestione (leggi l’articolo) significa per il Comune trovare svariate migliaia di euro all’anno per mantenerlo.

Una delle sale del museo

Un passaggio questo dal privato al pubblico che non spaventa il sindaco Massimo Bacci, il quale si è detto pronto a trovare soluzioni (leggi l’articolo). La notizia del futuro incerto del museo di Piazza Federico II, dedicato all’Imperatore nato a Jesi, non ha laciato indifferente molti cittadini che hanno commentato amareggiati.

Il consigliere Samuele Animali ricorda: «All’epoca dell’inaugurazione e successivamente ci eravamo permessi, come Jesi in Comune, di esprimere qualche dubbio».

Samuele Animali

Samuele Animali

Aver previsto che sarebbe andata a finire così non toglie l‘amarezza: «per un investimento che da’ risultati diversi da quanto si era sperato. Museo o non museo. Mi pare che senza iniziative specifiche e ben studiate l’idea tutta (stupor mundi, palio, città regia…) e il museo in particolare risultino monchi non solo dal punto di vista culturale ma anche da quello “biecamente” turistico. Non credo che la maggior parte dei visitatori (e mi riferisco anche a quelli che in maniera piuttosto incongrua sono menzionati come tali nel nuovo statuto per riempire la città regia di contenuti che non ha…) siano entusiasti di sentir propagandare di storia e trovarsi davanti a ciò che col tempo, se non coltivato, è destinato a diventare un museo delle cere con contorno di sagra paesana. E tenete conto che tutta questa operazione è praticamente l’unica sulla quale questa amministrazione si è spesa senza riserve tanto dal punto di vista economico che simbolico, mentre ha lesinato risorse a tutto il resto».

Massimiliano Lucaboni

Massimiliano Lucaboni

Un contenitore difficile da riempire con la sola nascita di Federico II nell’omonima piazza, è l’opinione anche di Massimiliano Lucaboni, ex coordinatore di Forza Italia. «Come dissi all’epoca dell’apertura questa vetrina avrebbe avuto vita breve per il semplice fatto che il privato non si sarebbe mai per troppo tempo accollato anche le spese della gestione che ora cadono, ma già lo si sapeva da allora, sul Comune e sulla comunità tutta». Lucaboni prosegue: «La meraviglia del Sindaco Bacci, mi si consenta di dirlo, è falsa. L’amministrazione sapeva benissimo come sarebbe andata a finire e quindi lo “stupor mundi” manifestato dal Sindaco lascia il tempo che trova oltre che l’amaro in bocca. E così dopo l’Università, una banca e il caos alla Fondazione Spontini questa amministrazione perde un altro pezzo. Museo con pochi visitatori per il semplice fatto che solo la casualità ha fatto nascere Federico II a Jesi e quindi nessun legame storicamente importante con il nostro territorio. La città Regia tanto voluta dal Sindaco imperatore finisce per essere solo una città vuota, vuota di tutto, una città sempre più povera sotto ogni profilo».

E’ proprio attorno alla nascita dell’Imperatore che, secondo alcuni cittadini, si dovrebbero concentrare gli sforzi. L’idea, che viene rilanciata anche sui social, è di organizzare in città un grande convegno internazionale con i maggiori esperti di Federico II per fare il punto riguardo agli studi sull’imperatore. Sarebbe costato meno del museo e magari una summer school per studenti italiani e stranieri su Federico II e la città di Jesi nel XIII secolo potrebbe essere la giusta strada per lanciare una riflessione culturale seria in una città che ne ha bisogno.

Eleonora Dottori

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