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JESI, IL PD BINCI: “C’È IL RISCHIO CHE I TERRENI DELL’AZIENDA AGRARIA SIANO VENDUTI A PEZZI STRACCIATI”

JESI, 11 maggio 2015“Vendereste il vostro terreno agricolo a poco più di 1,50 euro al metro quadro? Purtroppo è quello che rischia di fare il Comune di Jesi domani con la chiusura dell’asta per la vendita dei terreni dell’azienda agraria Arca Felice”. Andrea Binci, segretario del terzo circolo Pd, lancia il suo sasso nella piccionaia. E ovviamente innesca la miccia della polemica. Aggiunge l’esponente democrat: “Il prezzo base d’asta fissato è di 3,9 mln di Euro per terreni, fabbricati, attrezzature e scorte dell’azienda agraria del Comune, ma stiamo comunque parlando della vendita di un complesso agricolo molto importante ed articolato. I terreni in vendita, da parte di Progettojesi, sono ben 163 ettari divisi in 4 lotti ubicati in Via Montegranale, Via Minonna, Via Bagnatora ed a Santa Maria Nuova in Via Querciabella. A questi vanno sommati i 138.681 mq di terreno di proprietà del Comune di Jesi che hanno un accesso diretto dalla strada provinciale 362 Jesi ed una destinazione a seminativo, uliveto e prato. In più nella vendita sono compresi i fabbricati, con la casa colonica per 266 mq (valutata 650 euro al mq.), che tante famiglie jesine hanno frequentato durante le iniziative svolte dall’Arca Felice. Infine sono stati messi all’asta 277 capi di bovini (carne tutta certificata biologica), a cui sommare capre (valutate 70 euro ciascuna) e suini (valutati poco più di 200 euro), oltre alle macchine, le attrezzature ed i titoli della PAC”.

Superfluo dire che il Partito Democratico è stato sempre contrario alla liquidazione della società; liquidazione decisa dall’attuale Amministrazione Comunale, considerando l’innegabile valore aggiunto che questa ha rappresentato per Jesi e la Vallesina. Binci è un fiume in piena: “E questo non solo per l’ottima qualità della carne fornita fino a poco tempo fa nelle mense scolastiche jesine, ma anche per l’organizzazione dei centri estivi per ragazzi delle scuole elementari e medie, che sono stati frequentati da tantissimi ragazzi, oltre alle ‘Domeniche in Fattoria’ per tutte le famiglie. Ci auguriamo comunque che se la vendita dovesse essere fatta, questa avvenga a valori adeguati in linea con l’importanza che questo complesso agricolo di proprietà pubblica rappresenta, e nei prossimi giorni vedremo quali saranno stati gli esiti dell’asta”.

E conclude: “Se il complesso agricolo non dovesse essere venduto, ribadiamo sin d’ora che l’eventuale alienazione dovrà essere fatta nel suo complesso, senza ricorre a nessun spezzatino di sorta, non essendoci nessuna convenienza a vendere in questo momento di crisi economica, in cui il prezzo lo fa il compratore, piuttosto che il venditore”.

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