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JESI IL POLMONE VERDE LASCIATO NEL PIÙ COMPLETO DEGRADO (FOTO)

Un’area, quella tra via XX Luglio e i giardini di viale Cavallotti, che potrebbe essere sfruttata per una pista ciclabile visto che quella di via Grecia dovrebbe essere soppressa

 

JESI, 4 novembre 2018 – Sembrerebbe un luogo dantesco, la selva oscura di cui parla il sommo poeta fiorentino all’ingresso dell’inferno, invece è il Vallato che  parte da via XX luglio fino ad arrivare ai giardini pubblici di viale Cavallotti.

Un parco immenso, un polmone verde importante lasciato nel più completo degrado tra piante infestanti, rifiuti, ratti e serpenti che raggiungono le abitazioni vicine.

Una zona ampia, solo parzialmente percorribile tra rovi e fango, piante che lasciate crescere hanno rami che raggiungono il terreno e si legano naturalmente a rami di querce ed edera.

Un vero e proprio guazzabuglio verde portato alla luce da Massimiliano Lucaboni, ex candidato Sindaco: «Ci sono tante aree verdi in città che si potrebbero ripulire e rendere accessibili alla gente. Bisogna spenderci tempo e denaro ma soprattutto ci vuole la volontà politica».

Incalza Lucaboni: «Questa area potrebbe essere sfruttata come zona ciclabile vista l’imponente metratura e il tanto verde. Il Comune ha speso molto per realizzare piste ciclabili inoltre sembra che quella in via Grecia sarà soppressa perché come sempre sostenuto dal sottoscritto pericolosa sia per chi la utilizza sia perché ha ristretto la carreggiata principale eliminando anche i parcheggi. Ora, se questa ciclabile verrà giustamente rimossa verranno comunque spesi nuovi soldi pubblici».

In passato raccontano i residenti, alcuni abitanti della zona hanno tentato di riqualificare il parco, piantando alberi da frutto, coltivando piccoli appezzamenti di terra e potando gli alberi più imponenti sempre proteggendo le querce secolari dalle erbe infestanti.

Ora, però, quegli stessi  residenti hanno desistito stanchi delle continue promesse dell’Amministrazione che assicura, da anni, la fine del degrado che non avviene.

Promesse al vento come quello che sferza in questa selva oscura dimenticata da molti, presa di mira da altri che hanno trovato in questa zona un luogo dove trasgredire e passare serate al limite della decenza.

(c.ade.)

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