Cronaca
JESI Il racconto della guerra in Ucraina: «Famiglie intere non hanno più nulla»
17 Marzo 2022
Alessandro Tesei ha raggiunto Lviv (Leopoli) per lavoro: «In pochi giorni 400mila persone sono arrivate in città»
JESI, 17 marzo 2022 – E’ rientrato dall’Ucraina venerdì notte, lo jesino Alessandro Tesei che ha raggiunto il Paese per motivi di lavoro.
Partito mercoledì scorso alla volta di Lviv (Leopoli), a 70 km circa dal confine con la Polonia, racconta: «La situazione anche lì ha cominciato a scaldarsi. Lo scorso 11 marzo infatti c’è stato un bombardamento a poco più di 100 chilometri da Leopoli in particolare a Ivano-Frankivsk».
Lviv è una città congestionata: «Sono andato sul posto per raccontare l’esodo degli ucraini dell’Est che si stanno spostando appunto a Lviv. Qui nel giro di pochi giorni sono arrivate 400mila persone in più. La Croce Rossa e altre associazioni umanitarie, volontari, hanno organizzato una tendopoli, un centro di accoglienza, adiacente alla stazione ferroviaria. Ci sono famiglie intere che non hanno più nulla».
Molti anche i rifugi sotterranei, o nascosti vicino a stabili dismessi: quello nella foto è vicino a una vecchia fabbrica a Lviv. Appeso c’è un manichino del presidente russo Putin.
Chi ha avuto la possibilità di raggiungere l’Europa non ha perso tempo.
«I treni non hanno più orari quindi si sale sul primo che passa e si parte. Molte persone hanno perso tutto e non hanno soldi per partire, quindi vivono in questo limbo. Sul posto si dice che la guerra non finirà a breve, si temono infatti almeno altri due mesi di conflitto. C’è un reclutamento enorme di uomini ucraini pronti ad arruolarsi: sono ben organizzati e conoscono il territorio, per loro è un vantaggio».
Questa immagine è invece di una zona boscosa alle porte di Lviv dove un ufficiale ucraino addestra i civili che poi diventeranno parte delle milizie territoriali al bisogno.
Eleonora Dottori
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