Segui QdM Notizie

Cronaca

JESI IMPOSSIBILE PRENOTARE AL CUP: L’ODISSEA DI UNA PAZIENTE

Pasquale Liguori, del Tribunale del Malato: «Bibliche attese telefoniche e mancata unificazione dei codici di prestazione, il cittadino continua a peregrinare da un posto all’altro»

JESI, 8 agosto 2019 – Il responsabile del Tribunale del Malato di Jesi, Pasquale Liguori, rende noto un altro fatto sconcertante accaduto in sede di prestazioni fornite dal Cup.
«Continua questa estate infernale per i cittadini dell’Asur Av2 – dice Liguori dopo i tagli ai posti letto e al bilancio, dopo il ritorno in grande stile delle zanzare, ecco che arrivano segnalazioni, peraltro non nuove, di disservizi al Cup regionale (molte di esse concentrate nelle giornate del 2 e 7 agosto )».
«Tra le altre – spiega – spicca il caso di una paziente che il 2 agosto scorso ha provato in tutti i modi a prenotare telefonicamente al Cup una prestazione sanitaria e ci è riuscita soltanto dopo due giorni dopo lunghe attese telefoniche e viaggi agli sportelli Cup: per lei si è trattata di una vera odissea».

«Tutto è cominciato il 2 agosto, quando la donna, dovendo prenotare una prestazione sanitaria, dalle 9 del mattino e sino alle 17 del pomeriggio ha cercato di contattare un operatore Cup e dopo varie “cadute di linea” è riuscita finalmentea stabilire  due contatti telefonici: il primo, dopo avere atteso 138 posizioni davanti a lei, ha avuto come esito questa risposta: “Siamo spiacenti ma le ricette bianche oggi non vengono caricate dal sistema perché ci sono troppe chiamate in coda, deve richiamare in altro momento”».

Pasquale Liguori, responsabile del TdM Jesi

«Peggio è stato il secondo contatto, l’operatore ha prima risposto e poi ha messo giù. La paziente, peraltro donna lavoratrice, ha deciso così di recarsi di persona allo sportello, non in quello di Ancona (aperto con orario dal lunedì al venerdì 8-13.30 e pomeridiano solo martedi e giovedi dalle 14.30 alle 16.30) ma in quello di Jesi dove gli sportelli osservano un orario più consono alle esigenze di quelli che lavorano (dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.15). Arrivata a Jesi poco dopo le 18, dopo la solita fila allo sportello, si è sentita dire che quella prestazione di cui aveva bisogno era prenotabile solo a Torrette in quanto il codice prestazione non era rintracciabile al video».
«A questo punto la donna, davvero sfinita e incavolata per le incredibili traversie subite è stata costretta a recarsi il giorno successivo allo sportello Cup di Torrette e qui finalmente ha ottenuto la tanto sudata prenotazione. Quello che non è tollerabile nel caso specifico segnalato – spiega Liguori – , oltre alle bibliche attese telefoniche, è che la creazione del Cup regionale aveva come scopo anche quello di unificare i codici di prestazione, dando cosi la possibilità al cittadino di prenotare qualsiasi prestazione da un qualunque sportello Cup, ma come il caso in questione dimostra non è così e quindi il cittadino continua a peregrinare dal un Cup all’altro senza che alcuno gli dia la giusta informazione».
«Per non parlare poi delle inconcepibili differenze di orario degli sportelli Cup, cosa che mette in condizione il cittadino di andare alla ricerca del Cup con l’orario più confacente alle sue esigenze».
©RIPRODUZIONE RISERVATA

News