Cronaca
Jesi Imr: la proroga della cassa integrazione divide la politica regionale
L’assessore Stefano Aguzzi raccogliendo la preoccupazione dei lavoratori ha aperto un canale di dialogo con l’azienda mentre la consigliera dem Manuela Bora chiede una posizione più netta qualora venisse cambiato il piano industriale
10 Gennaio 2025
Jesi – Nubi minacciose sembrano far capolino sopra la testa dei lavoratori della Imr, l’azienda subentrata alla Caterpillar, e la politica regionale si divide. Punti di vista, toni, sfumature diverse, per una soluzione auspicata da tutti, ma che appare non esattamente dietro l’angolo.
A fare il punto della situazione è stato l’assessore regionale al lavoro e alla formazione professionale Stefano Aguzzi.
«Nell’incontro di martedì 7 gennaio i rappresentanti sindacali e lavoratori della Imr mi hanno informato che, nonostante la conclusione del periodo di cassa integrazione fissata per il 31 dicembre 2024 e l’impegno iniziale di ripresa delle attività con il reimpiego di una parte significativa dei 92 lavoratori coinvolti, ad oggi questo obiettivo non è stato raggiunto. Anzi, il 20 dicembre scorso, la Società ha presentato una richiesta di proroga della cassa integrazione fino al 24 maggio 2025. Fondamentale è capire se è previsto un nuovo piano industriale che garantisca il reinserimento di tutti i dipendenti, come concordato nell’accordo siglato presso il Ministero dello Sviluppo Economico».
L’assessore ha prontamente contattato la direzione della Imr, che dal proprio canto avrebbe preso l’impegno di un incontro in presenza presso la Regione Marche per chiarire e mettere in campo le migliori proposte per la soluzione di questa vertenza. Un’apertura, quella dell’azienda, apprezzata dallo stesso Aguzzi.
Diversa la posizione assunta sulla vicenda dalla consigliera del Partito democratico Manuela Bora.
«Va bene il confronto con l’azienda, ma la Regione Marche, e in particolare l’assessore Aguzzi, prima di lasciarsi andare ad apprezzamenti intempestivi nei confronti della dirigenza dell’Imr, farebbero meglio a valutare in maniera più approfondita gli scenari che si stanno delineando, sempre più foschi dopo la richiesta di una proroga della cassa integrazione fino al 24 maggio. Auspico che l’incontro richiesto da Aguzzi si svolga in tempi brevi, ma l’assessore deve assumere immediatamente una posizione estremamente chiara e netta: qualora ci fosse l’intenzione di cambiare il piano industriale, la Regione Marche ha il dovere di pretendere sia dal Ministero della Sviluppo Economico, garante dell’accordo siglato dalle parti sociali, sia dalla stessa azienda, il previsto reinserimento di tutti i dipendenti. Ogni proposta per dare una soluzione positiva e accettabile alla vertenza in corso, infatti, non può prescindere da questo fattore».
La consigliera, che sulla questione specifica ha presentato un’interrogazione, volge lo sguardo anche verso le altre vertenze a tutt’oggi in atto.
«In uno scenario di crisi industriali che coinvolge e travolge contemporaneamente la nostra regione e in particolare la provincia di Ancona con le vertenze Giano – Fedrigoni, Beko, Electrolux e Moncaro, la notizia della messa in discussione del piano aziendale Imr deve essere motivo di grande attenzione e interesse da parte della politica e delle istituzioni».
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