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Cronaca

Jesi In Piazzale San Savino ripulita la Mano dell’Inclusione

Nel cuore del quartiere multietnico di San Giuseppe, iniziativa degli studenti del Liceo Artistico “Mannucci” insieme agli ospiti del centro Azzeruolo, la struttura che ospita adulti affetti da autismo

di Elena Tisé

Jesi, 13 marzo 2023La Mano, il monumento di Piazzale San Savino simbolo dell’incontro tra culture, è stata restaurata da alcuni studenti del liceo Artistico Mannucci e dai ragazzi del Centro Azzeruolo, la struttura residenziale – unica nella Marche – che ospita adulti affetti da disturbi dello spettro autistico.

Cinque dita per cinque continenti, La Mano è un’opera di tre metri di altezza, coloratissima, che esprime l’identità di una zona tra le più multietniche della città: il quartiere San Giuseppe. La mano infatti è l’organo della solidarietà per eccellenza, dell’incontro con l’altro.

Il professor Massimo Ippoliti con alcuni studenti del Liceo Artistico Mannucci

Inaugurato nel 2017, il monumento è stato progettato da Graziano Giacani, responsabile della Premiata Fonderia Creativa e finanziato, tra gli altri, dall’Associazione culturale Victoria e dal main sponsor International House – The Victoria Company. Hanno partecipato alla realizzazione: Paolucci Automazioni, Geo di Cipriano Ciavattini, Termoforgia, Sergio Giardini e Caparol.

«Questo è il primo progetto a cui partecipiamo da quando la struttura è stata aperta, siamo stati molto fermi a causa del Covid – ha spiegato Valentina Spadoni, psicologa del Centro Azzeruolo. Con il professor Ippoliti, che è una fucina di idee, abbiamo pensato di ridare colore a questo bel monumento e alle panchine che adornano il giardino, dal momento che avevano perso smalto negli anni».

Le panchine rimesse a nuovo

A fornire le vernici, la Caparol di Jesi.

«È un’ iniziativa importante per i nostri ragazzi, un’occasione per uscire fuori e socializzare. Ci auguriamo sia la prima di una lunga serie, sarebbe bello anche fare qualcosa di nostro per la città di Jesi. Le idee sono tante, ora la priorità è farci conoscere dal territorio».

Tra colpi di pennello e occhiate attente al lavoro dei ragazzi, giovedì scorso, il professor Massimo Ippoliti ha raccontato la genesi dell’opera, alla quale ha partecipato concretamente in fase di realizzazione. La Mano si colloca tra le iniziative volte a riqualificare il quartiere, insieme ai murale di via San Giuseppe e al San Savino Linking Festival.

Gli studenti del Liceo Artistico Mannucci di Jesi

Infine, il ricordo di Maria Pia Boria – la regina della piazza – l’ultracentenaria che abitava da più di 30 anni nel quartiere, in una delle palazzine che si affacciano sul piazzale. Oggi rimane la sua impronta sul monumento, una mano più piccola alla base della grande Mano.

Il monito di Maria Pia, deceduta alla veneranda età di 104 anni, il 19 naggio 2921: «Abbiatene cura».

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