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Cronaca

Jesi Iniziate le visite ai cimiteri ma costi lievitati per fiori, ceri e candele 

Affluenza con un occhio al risparmio, raddoppio di alcuni prezzi ai chioschi, stabili i crisantemi: «Incassi calati del 50% negli ultimi 2 anni», lamentano i venditori

di Tiziana Fenucci

Jesi, 31 ottobre 2022 – E’ iniziato ad aumentare ormai da qualche giorno l’afflusso dei visitatori ai cimiteri locali, per la commemorazione dei defunti del 2 novembre.

Ma anche la festa dei morti quest’anno si colora di una tinta stonata, quella dell’aumento dei prezzi dei fiori che frena la corsa all’acquisto. Tanta affluenza ma con un occhio al risparmio

«Ci sono alcune specie di fiori che quest’anno hanno quasi raddoppiato il costo – spiegano le fioraie del chiosco “Fiori e piante di Ottavio Petrolati” – i crisantemi hanno mantenuto lo stesso prezzo dello scorso anno, ma altri fiori sono aumentati, anche il costo delle candele e dei ceri è cresciuto di 1 euro, i clienti che entrano per acquistare escono meravigliati».

Aumenti, quindi, anche per il settore floreale e l’indotto dell’oggettistica cimiteriale, che hanno risentito del prezzo gasolio e del relativo costo di trasporto dei prodotti.

«La quasi totalità dei fiori che vedete qui, non sono prodotti in Italia ma vengono dall’estero: dall’Ecuador, dall’Africa e in generale dal Medio Oriente», ha spiegato Ottavio Petrolati, 83 anni, da 30 proprietario del chiosco “Fiori e piante” di via Santa Lucia.

«Con l’aumento dei costi dei trasporti, anche quello dei fiori si è adeguato agli altri aumenti, purtroppo. Così come le candele, rispetto allo scorso anno, costano 1 euro in più a causa della paraffina che è raddoppiata».

In occasione della ricorrenza, i clienti vorrebbero risparmiare quindi fanno un acquisto più oculato dei fiori e durante l’anno hanno diminuito le visite al cimitero.

«Con gli anni della pandemia, l’affluenza al cimitero è calata molto, prima per motivi legati alle restrizioni, poi per i costi evidentemente. Se prima c’erano persone che quasi tutte le settimane facevano il giro dei cari defunti e si fermano ad acquistare i fiori, adesso le visite si sono ridotte a due o tre volte l’anno. Il fiore è entrato a far parte della categoria dei beni superflui, su cui si può risparmiare. I consumatori non tengono conto che c’è un indotto che risente di queste scelte. Se il costo del carrello che trasporta i fiori si è raddoppiato per il fornitore, è logico che i prezzi aumentino e il nostro guadagno negli ultimi 2 anni è calato del 50%». 

Al cimitero comunale di via Santa Lucia sono 5 le attività commerciali che vendono fiori e oggettistica cimiteriale: una discreta concorrenza per una città che quest’anno si vota al risparmio e alla sobrietà dei consumi, dopo la diffusione del terrore sul caro bollette.

Ad essere cambiate sono anche le abitudini di visita al cimitero, ci racconta Ottavio: una volta le donne partivano insieme dalla città e facevano una passeggiata verso la campagna, approfittavano per il giro al cimitero, portando fiori e preghiere

«Adesso tutto è cambiato, le visite si sono diradate, le donne hanno preso la patente e si arriva con l’auto, si scelgono i fiori di fretta e la visita al cimitero è incastrata tra la moltitudine di altri impegni».

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