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Cronaca

JESI Inquinamento dell’Esino, serve la collaborazione dei Comuni

L’assessora Cinzia Napolitano si appella al Contratto di Fiume per combattere la perdita della popolazione ittica

JESI, 8 novembre 2020Popolazione ittica in diminuzione nel fiume Esino. La notizia non è nuova, e il consigliere Francesco Coltorti ha sollevato la questione nell’ultimo Consiglio comunale di giovedì 29 ottobre.

Il censimento effettuato a luglio dall’Oasi di Ripa Bianca evidenzia come il numero di pesci nel fiume sia calato del 90%, ma ulteriori accertamenti dovrebbero essere effettuati dall’Arpam.

Fiume Esino a Ripa Bianca

«La riserva è un sito protetto – ha risposto l’assessora all’ambiente Cinzia Napolitano (foto in primo piano) -, e come tale ha la mission di monitorare la conservazione della biodiversità in quell’area, compreso quindi un tratto di fiume. Quello della popolazione ittica è un problema che non riguarda solo il tratto della riserva ma tutta l’asta fluviale e tutto il bacino idrografico. I motivi possono essere diversi: oltre all’inquinamento, anche i lavori che vengono effettuati nel fiumi che eliminano le anse dove i pesci possono nidificare, ma anche le varie derivazioni che sono state messe nel fiume Esino che captano l’acqua per produrre energia elettrica e danneggiano in qualche modo il flusso minimo del fiume».[nk_awb awb_type=”image” awb_image=”272901″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 150px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]

Fra le richieste del consigliere di Jesi in Comune, anche quella di sapere come il Comune abbia intenzione di agire in virtù del Contratto di Fiume che ha firmato.

«Nel Contratto di Fiume sono state indicate delle strategie per capire qual è la causa di questo problema e per porvi rimedio. Il direttore della riserva non è d’accordo sull’imputarne la responsabilità alla caccia degli uccelli, dato che è un comportamento che fa parte del ciclo della natura. Le cause sono piuttosto dovute all’azione dell’uomo».

Nel documento strategico sarebbero già state presentate delle azioni da fare:

Monitoraggio degli scarichi ed eliminazione di quelli abusivi;

Maggiore controllo dei fertilizzanti utilizzati in agricoltura;

Controllo del deflusso minimo vitale del fiume.

Attivazione di figure che fungano da custodi del fiume, coinvolgendo associazioni e chiedendo la collaborazione di tutti Comuni che hanno firmato il Contratto di Fiume.

(c.c.-e.o.)

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