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Cronaca

JESI La chiusura del Circolo: «Il “Sanfra” la nostra famiglia»

Per 25 anni dietro il bancone del San Francesco: quello spazio è stato un ponte per comunicare e costruire relazioni con i ragazzi

JESI, 18 aprile 2021 – Una seconda casa per tantissimi jesini, il Circolo San Francesco è stata la prima per Valeria e Lamberto che da quel bancone per venticinque anni hanno costruito relazioni intense con ragazze e ragazzi.

Diego Di Nunzio illustratore club san francesco
Il Circolo ha ospitato anche mostre ed eventi

«La nostra è stata un’attività lavorativa, ma anche e soprattutto un’attività sociale, aggregativa, educativa. Il Circolo è sempre stato una famiglia, la nostra famiglia allargata», confidano i due volti storici del Sanfra, unitamente a Paolo che cinque anni fa ha iniziato questa avventura.

«È stato un progetto di vita spontaneo, nato con il solo presupposto di accogliere e conoscere, e plasmato strada facendo. In questo lungo percorso, di ragazzi al Circolo ne sono passati tanti. Ognuno ha lasciato qualcosa. E vogliamo sperare che abbiate trovato qualcosa, anche la semplice possibilità di sentirsi a proprio agio e interagire genuinamente.

Abbiamo creduto che si potesse offrire questa possibilità partendo dalle piccole cose quotidiane, condividendo dubbi, delusioni, rabbia, ma soprattutto gioia, traguardi, la voglia di esserci, di stare insieme, di confrontarsi».

Luogo di incontro e confronto anche generazionale, visto che il Sanfra è stato frequantato sia da giovani che da anziani, ha chiuso i battenti perché la parrocchia ha chiesto la restituzione dei locali. La città, non solo il quartiere di San Francesco, perde così un luogo di aggregazione e socializzazione davvero unico.

Nato e cresciuto con la spontaneità e il sorriso che mai sono mancati sul viso di Valeria, Lamberto e Paolo. Non solo un bar.

«Con la prima ristrutturazione dei locali, ormai più di vent’anni fa, siamo stati costretti a trasferirci nel “teatrino” attiguo, adattando alla meglio le poche risorse a disposizione. La precarietà solo apparente dello spazio ha rafforzato legami eterogenei e definito un’identità collettiva. Con i locali rinnovati questa dimensione si è consolidata, attraverso passaggi significativi come il torneo di calcetto, il Carnevale, il brindisi della Vigilia e tanti altri piccoli grandi momenti di condivisione».

Si chiude con una speranza il saluto di Valeria, Lamberto e Paolo.

«Anche i più anziani si sono integrati in questo progetto, animando il confronto generazionale con spirito di partecipazione: tutti – ognuno a modo suo – siete stati per noi fonte di ispirazione. E quello che abbiamo ricevuto è stato di gran lunga superiore a quello che abbiamo provato a dare. Il bancone è stato solo un ponte per comunicare e costruire rapporti che via via si sono fatti più solidi. Un ponte che abbiamo sempre cercato di presidiare con buon senso e, quando necessario, con rigore. Ci sono stati anche momenti di difficoltà, inevitabili quando si condivide la vita. In ogni caso, aver potuto godere del vostro affetto e del vostro rispetto è stato per noi un privilegio di cui ci sentiamo orgogliosi e fortunati. Qualunque sia il destino di questo spazio, siamo sicuri che la nostra e la vostra idea di Circolo, di Club o di Sanfra, saprà andare ben oltre queste quattro pareti». 

(e.d.)

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