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Cronaca

JESI LA CITTÀ CELEBRA OGGI 20 LUGLIO I 72 ANNI DALLA LIBERAZIONE NAZI-FASCISTA

Il Comune ricorda l'anniversario della liberazione

Il Comune ricorda l’anniversario della liberazione

JESI, 20 luglio 2016 – Quando il varco della collina di Montegranale fu aperto, la strada verso Jesi era spianata. Si era combattuto con accanimento e a lungo quel 19 luglio 1944 tra le avanguardie alleate e la retroguardia tedesca.

Poi, il giorno successivo, dopo Santa Maria Nuova, fu la volta della nostra città a essere liberata dai nazi-fascisti. Era il 20 luglio 1944 quando gli alpini del Cil – Corpo italiano di liberazione – entrarono, attraversando l’arco Clementino.

Il programma delle celebrazioni nella ricorrenza di questo 72mo anniversario della Liberazione si svolgerà ancora una volta tutto in serata, a partire dalle 21.00, con l’appuntamento previsto in piazza Baccio Pontelli presso la sede dell’Associazione nazionale bersaglieri da dove ci si trasferirà ai vicini giardini Orti Pace, in via Setificio. Qui alle 21.15 verrà deposta la corona d’alloro al monumento. Alla deposizione, seguirà la commemorazione ufficiale.

Il monumento è opera dello scultore Giuseppe Campitelli, inaugurato 31 anni fa in ricordo della battaglia di Montegranale. L’opera onora anche il bersagliere Giuseppe Riccardi, medaglia d’oro al valor militare alla memoria, poi inquadrato nella divisione parà Nembo del Cil.

Quel giorno fu magistralmente descritto dal compianto giornalista e storico locale Giuseppe Luconi nel suo libro “L’anno più lungo“.

La cerimonia di commemorazione dello scorso anno

La cerimonia di commemorazione dello scorso anno

Ricordandone le prime ore, scrive come “la notte tra il 19 e il 20 luglio 1944 è veramente la più lunga e la più sofferta, perchè la popolazione rimasta in città si rende conto che si trova ormai all’ultimo atto, quello decisivo… Data la posizione di Jesi, i più propendono per un disimpegno da parte tedesca” e quando i guastatori nazisti “fanno saltare il ponte San Carlo, il ponte Pio, i ponticelli di via Marconi, via Colocci, via XXIV Maggio, e il ponte sulla Granita, in via Garibaldi” appare evidente che lo scopo è di “ritardare l’avanzata degli alleati e favorire lo sganciamento delle truppe tedesche… All’alba il generale Utili si trova sul crinale fra il Musone e l’Esino per vedere da dove tirano gli “88” tedeschi. Poi l’ordine: avanti gli alpini. Sono le 6 del mattino. La IIIa compagnia del battaglione alpini Piemonte, comandata dal capitano Barbieri, attraversa per prima il fiume ed entra a Jesi… I pochi abitanti rimasti… non immaginavano che la conquista della città potesse essere così repentina, non solo, ma che fossero proprio i reparti italiani a liberarla. Però, dopo il primo attimo di sbalordimento, la loro gioia si manifesta in pieno e i nostri soldati vengono letteralmente portati in trionfo mentre dalle finestre cominciano a sventolare i primi tricolori“.

Il vice sindaco e assessore alla cultura, Luca Butini, sottolinea come “l’iniziativa  ha due obiettivi importanti: da un lato celebrare gli uomini che hanno condotto alla Liberazione la nostra città, dall’altro condividere con i cittadini di Jesi, in particolare quelli nuovi che abitano in via Setificio e nel quartiere, l’importanza del luogo che ospita il monumento ai bersaglieri così da preservarlo e custodirlo con il rispetto che merita”.

(p.n.)

 

 

 

 

 

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