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Cronaca

JESI LA CLABO GUARDA ALL’AFRICA, INCONTRO CON RAPPRESENTANTI DEL SENEGAL

JESI, 23 aprile 2016 – “Andremo a valutare per capire meglio; lavoriamo in 90 Paesi, ma nessuno dell’Africa”. È il commento di Pierluigi Bocchini, presidente ed amministratore delegato della Clabo Spa, l’industria jesina che vanta diversi stabilimenti nei quattro angoli del mondo dove si producono arredamenti e frigo per la gelateria e non solo. La dichiarazione è stata rilasciata dopo il nostro incontro con il responsabile aziendale ed il capo dell’Ufficio Economico dell’Ambasciata del Senegal a Milano, Amadou Lamine Cissé. Questo importante rappresentante dello stato africano è arrivato a Jesi per illustrare ai responsabili della Clabo i benefici che potrebbero trarre da una loro possibile “sbarco” in terra senegalese, dove per chi investe ci sono delle agevolazioni non indifferenti e dove il turismo rappresenta una delle voci economiche più importanti. “È la prima volta che vengo in questa zona – ha esordito il capo dell’Ufficio economico – e fino ad ora non posso dire altro se non che mi ha fatto buona impressione”. Poi ha spiegato quella che è la sua missione, le finalità legate a questa visita “ad una realtà importante a livello internazionale”. Per fare questo Lamine Cissè ha usato termini sintetici come “vado, vedo e informo l’ambasciatore”. Già perché al termine della sua visita alla Clabo Spa il senegalese redigerà un rapporto che poi sottoporrà all’ambasciatore del suo Paese che valuterà l’opportunità di visitare a sua volta lo stabilimento jesino, incontrarne i vertici e, con molta probabilità, invitare l’azienda jesina ad impiantare uno stabilimento anche nel Paese dell’Africa Occidentale dove lo scorso anno il Pil (prodotto interno lordo) ha registrato un + 6,5% e appena tre anni prima un + 2,5%. Seppure popolata da poco meno di 14 milioni di persone il Senegal può contare su un mercato molto più vasto che, secondo il funzionario senegalese, potrebbe superare i 300 milioni. Descrivendo la sua terra Lamine Cissé ha annunciato che quanto prima la sua capitale, Dakka (2,6 milioni di abitanti) sarà dotata dell’aeroporto più grande e moderno del continente, infrastruttura che va ad aggiungersi al porto della capitale. Attualmente sono una ventina le imprese italiane che lavorano in Senegal, ma i responsabili politici ed amministrativi di quel paese faranno di tutto perché questo numero sia superato e che l’azienda jesina sia una di quelle che contribuiranno a questa crescita. Sul fronte della sicurezza il funzionario senegalese ha tenuto ad evidenziare il fatto che nella sua terra non ci sono lotte razziali, né religiose; protestanti e cattolici vivono fianco a fianco serenamente in pace.

Claudio e Pierluigi Bocchini, come detto, hanno accolto con la consueta cortesia l’ospite proveniente da una nazione dove l’industria si sta sviluppando e verso la quale nutrono simpatie.

(s.b.)

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