JESI / LA COMUNITÀ MUSULMANA ALLA RICORRENZA DEL 71ESIMO ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE

JESI, 21 luglio 2015 – Erano in tanti, ieri sera (20 luglio), i cittadini che hanno assistito alle celebrazioni per il 71° anniversario della Liberazione della città dall’occupazione nazi-fascista; operazione portata a termine dagli uomini del Corpo Italiano di Liberazione (Cil) e che è costata la vita ad alcuni bersaglieri, tra i quali il sergente maggiore Auc Giuseppe Ricciardi, insignito di medaglia d’oro al valor militare e promosso al grado di Sottotenente di complemento con decorrenza 18 luglio 1944.
La cerimonia, fissata per le ore 21, ha avuto inizio pochi minuti dopo l’orario stabilito per consentire la presenza di alcuni rappresentanti della comunità musulmana. Come avvenuto un paio di anni or sono, quando alla cerimonia del 20 Luglio erano presenti rappresentanti del Senegal, del Bangladesh e di Cuba, così quest’anno si è voluto coinvolgere gli immigrati di fede Islamica perché nelle intenzioni degli amministratori locali c’è la proposta di fare del 20 luglio la giornata della libertà dal pregiudizio. Quel “pregiudizio che è figlio dell’ignoranza e della scarsa conoscenza Per questo motivo – ha detto il vice sindaco, Luca Butini – sono particolarmente lieto della presenza a questa celebrazione della comunità musulmana della nostra città, rappresentata da Mohammed Banki, presidente del Centro culturale islamico Huda“.
In apertura di commemorazione Butini si è anche soffermato sul particolare anniversario del monumento al Corpo Italiano di Liberazione; l’opera del prof. Giuseppe Campitelli, infatti, fu inaugurata giusto 30 anni or sono sul terreno conosciuto come Orti Pace, dal nome della famiglia che curava quel pezzo di terra. Tanta, come dicevamo, la gente intervenuta alla cerimonia notturna, oltre ai cittadini, agli immigrati c’era una larga rappresentanza delle Associazioni combattentistiche e d’arma e i
vertici di Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Stradale, oltre a rappresentanti del Commissariato di Polizia.
(Sedulio Brazzini)